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Mentre la giunta Mascaro proprio non ce la fa a rimanere coesa e perde a cadenza regolare pezzi, il sindaco ha consegnato una seconda memoria alla commissione d’accesso antimafia. Si tratta di dodici pagine che si vanno ad aggiungere alla documentazione più corposa consegnata in precedenza. A renderlo noto è lo stesso primo cittadino che spiega di avervi allegato 31 importanti documenti che dovrebbero “testimoniare ancora di più quanto l'operato dell'amministrazione costituisca diga irrinunciabile alla criminalità ed al malaffare”.
“Si auspica – aggiunge ancora il sindaco - che vi sia al più presto l'inevitabile provvedimento che riconoscerà l'inesistenza di ogni presupposto richiesto dalla legge per uno scioglimento che, nel caso concreto di Lamezia, costituirebbe, lo si ripete ancora, un inaccettabile attacco al cuore della democrazia”.
La commissione di accesso si è insediata il nove giugno scorso dopo che l’operazione ‘Crisalide’ aveva portato alla luce la presenza invasiva delle cosche lametina durante la campagna elettorale del 2015, gli accordi con alcuni candidati al consiglio per avere sostegno e perfino relazioni sentimentali tra membri dei clan e rappresentanti dell’assise. A settembre l’organo di nomina prefettizia avrebbe dovuto ritirarsi ma ha prolungato la sua indagine di altri tre mesi.
Bisognerà attendere dicembre per sapere se il Comune di Lamezia conoscerà il suo terzo commissariamento per mafia.
Tiziana Bagnato