«Credo che lo Stato faccia bene ad intervenire quando le cose non vanno. Ma credo anche che la stessa energia dovrebbe metterla per ricostruire e penso che in questo momento le cose a Lamezia non stiano andando in questa direzione». Claudio Cavaliere, sociologo ed uno dei massimi esperti in tema di scioglimento di consigli comunali per infiltrazioni mafiosi, è estremamente critico verso quanto sta avvenendo nella città della Piana.

 

A nemmeno due mesi dal loro insediamento i commissari straordinari hanno chiuso sette su undici impianti sportivi per inagibilità e due su tre dei teatri cittadini. Ma non solo. E’ di oggi la certezza che non si terrà nemmeno la tradizionale fiera di San Biagio per mancanza di prerogative di sicurezza.

 

Quello in atto sembra un commissariamento fatto con squadretta e righello. Applicando alla lettera la legge e chiudendo o annullando appena se ne presenti l’occasione. Il tutto in una città che è al terzo scioglimento in cinquanta anni, ma fatta anche di persone per bene che di sport, cultura e anche di tradizione hanno bisogno.

 

Cavaliere punta il dito anche contro la decisione di nominare persone esterne al territorio per guidare la Lamezia Multiservizi. «Si dà un messaggio sbagliato – spiega lo studioso a laCNews24 – quello che non c’è in una città di 70 mila abitanti una sola persona in grado di assumersi delle responsabilità rispetto alla propria comunità».

 

E mancherebbero anche strumenti idonei:  «Di fronte ai problemi burocratici ed amministrativi che sono stati posti nel decreto di scioglimento, rispondere assumendo un solo funzionario che viene due volte a settimana mi sembra una cosa davvero molto poco seria».