Chiusi teatri, impianti sportivi e siti archeologici, mentre i parchi pubblici risultano non accessibili o abbandonati. «Con cinismo e freddezza – accusa il partito - la triade ha spento i riflettori»
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«Chiusi i teatri, chiusa la stragrande maggioranza degli impianti sportivi, chiusi i siti archeologici, i parchi pubblici senza nessuna gestione versano in uno stato di totale abbandono. Questo vortice di mala amministrazione risucchia al suo interno anche i tre mercatini rionali della città che lentamente stanno morendo, il terzo scioglimento rischia di mettere in ginocchio l’economia di una città già profondamente frustrata». Così si esprime il coordinamento cittadino della Lega di Lamezia Terme in merito a quanto sta accadendo nella città della Piana dopo il commissariamento del Comune.
«E così, con cinismo e freddezza i commissari prefettizi di Lamezia Terme hanno spento i riflettori sui tre teatri cittadini, l’antico Teatro Umberto, il Teatro Politeama nell’ex comune di Sambiase. La scure si è abbattuta anche sul Teatro Grandinetti dichiarato anche questo inagibile – ricordano i leghisti - stessa sorte per gli impianti sportivi, oltre al PalaSparti che rimane chiuso è stato disposto il limite di accesso al pubblico per i seguenti impianti: il campo sportivo Gianni Renda, Fronti, Remo Provenzano e lo stadio D’Ippolito. Restano anche chiuse le palestra dell’istituto Comprensivo Gatti e dell’Istituto Agrario di Savutano. La logica è la stessa utilizzata per gli impianti sportivi, le strutture non sarebbero a norma». «Il sito archeologico degli scavi di Terina Sant’Eufemia Vetere, il Bastione di Malta, il Castello Normanno, l’Abbazia Benedettina di Sant’Eufemia che potrebbero costituire un patrimonio inestimabile per la città facendone motivo di attrazione per il turismo restano invece chiusi- afferma ancora il coordinamento - Si avvicina la stagione estiva e i parchi restano in uno stato di degrado a causa della scarsa cura e carente manutenzione da parte dell’amministrazione comunale, anche il tessuto economico e commerciale della città risente fortemente di questo stato di stasi».
«Il militante Oscar Branca - sottolinea la nota stampa - chiede chiarimenti ai commissari prefettizi sul perché nonostante siano passati molti mesi dalla loro dichiarazione di “inagibilità”, determinate strutture continuino ed essere chiuse e su cosa si possa fare affinché entro pochissimi giorni le stesse possano ritornare agibili, altrimenti la città morirà».