Non mancano, nelle ultime settimane, malumori e musi lunghi all’interno della segreteria cittadina Pd di Lamezia Terme. E la più scontenta sembrerebbe essere proprio lei, una delle figure più notabili del partito: Doris Lo Moro, ex sindaco della città, ex assessore regionale, ex parlamentare. Le ragioni? Un sondaggio che la compagine nazionale del suo stesso partito ha commissionato a un istituto di rilevamenti per sondare il gradimento dei cittadini su papabili nomi in vista delle prossime elezioni amministrative a Lamezia. I telefoni di tantissime famiglie della città della Piana hanno squillato per giorni spingendo, anzitempo, i votanti a immaginarsi nell’urna elettorale.

Il sondaggio riservato (che riservato non è)

Ammuccia ammuccia ca pari tuttu, si dice a queste latitudini. Il riserbo del Pd sul risultato del sondaggio sguscia, infatti, da tutte le parti, soprattutto all’indomani del manifesto malcontento di alcuni iscritti che hanno lanciato la piattaforma “Occupy Pd 2.0 Lamezia”.
Le voci sguscianti parlano di un sostanziale equilibrio, nelle preferenze, tra Doris Lo Moro, l’ex sindaco Gianni Speranza e l’ex assessore e attuale consigliere di opposizione Rosario Piccioni. Tutti orbitanti nell’area di centrosinistra anche se l’unica tesserata Pd è la Lo Moro. E pensare che, a sondaggio non ancora concluso, era trapelata la notizia che proprio la Lo Moro fosse in testa. Forse il dato era prematuro visto che oggi le indiscrezioni riportano tre nomi in sostanziale equilibrio.

Tutti gli imbarazzi di un sondaggio

Non lo avessero mai fatto questo sondaggio.
I primi imbarazzi sono nati, infatti, con l’inserimento, tra i papabili, anche della giudice Gabriella Reillo (moglie dell’ex parlamentare Italo Reale) in corsa per la presidenza del tribunale di Cosenza. La gaffe avrebbe spinto il di lei marito a diffidare dall’inserire il nome del magistrato nel sondaggio.

Il malcontento: «Clima tossico nel partito»

L’ex sindaco Lo Moro, poi, si sarebbe lamentata per non essere stata interpellata e per essere stata accostata a nomi come quelli «di Gianni Speranza ex sindaco della città di Lamezia Terme e di Rosario Piccioni consigliere comunale della lista Lamezia Bene Comune». Male lingue?
La nota è stata diffusa, ma non firmata, da esponenti dem locali, iscritti al partito alquanto scontenti. Si parla di «clima tossico» e si afferma che il Pd lametino sia «ostaggio di poteri personali e dinamiche antidemocratiche».

Il coordinamento relegato a ruolo di «facciata»

Altro che coalizione di centrosinistra. I dem di Lamezia Terme sembra debbano, per prima cosa, ricompattare le proprie fila. Gli iscritti, soprattutto i più giovani, si sarebbero sentiti traditi dopo che il sette agosto scorso, nel corso di un’assemblea avevano chiesto «alle componenti in campo di cercare un percorso unitario proponendo e varando un coordinamento di 4 membri. Un organismo che doveva servire a ricercare l’unità in uno spirito di maggiore collaborazione». Un coordinamento che sarebbe, però, stato messo in un angolo e relegato a un ruolo di «facciata». Il risultato sarebbe, appunto, un «clima aspro e divisivo che soffoca la partecipazione in cui prevalgono atteggiamenti autoritari e il rifiuto di valorizzare l’impegno di chi, nel corso degli anni, soprattutto tra i giovani, ha dato un contributo sincero e disinteressato al partito e alla comunità».

La destra nicchia sulla ricandidatura di Mascaro: «È prematuro»

Il dito è puntato contro il gruppo dirigente e si lamentano le «rarissime convocazioni di assemblee dei tesserati».
E mentre il segretario cittadino dei dem, Gennarino De Masi, invia comunicati parlando della riunione del direttivo di inizio novembre come di «un partecipato e proficuo incontro di lavoro» - laddove, invece, raccontano le cronache locali, sarebbero volati stracci - anche il centrodestra si organizza con il coordinatore regionale di Forza Italia, Francesco Cannizzaro, che assicura «una coalizione molto unita, compatta, coesa» ma che sulla possibile ricandidatura dell’attuale sindaco Paolo Mascaro nicchia: «È ancora un po’ prematuro». Se anche a destra stanno organizzando qualche sondaggio sappiano che potrebbe non essere una buona idea.