Ridare centralità a Lamezia Terme e ripensare a un nuovo modo di intendere la politica. È questo l’imperativo categorico che si stanno ponendo i Dem lametini nel confronto con la città, utilizzando lo strumento della conferenza programmatica del partito.

Tutto riparte, neanche a dirlo, dall’area industriale – la più vasta del Mezzogiorno dopo quella di Pozzuoli – quella che fu una delle scommesse vincenti all’epoca di Doris Lo Moro sindaco. Lo Moro oggi ritorna a far parte del Pd, come lei stessa ha annunciato nel corso dell’iniziativa che ha visto protagonisti, insieme a lei, il segretario cittadino Gennarino Masi; l’imprenditore Pippo Callipo, già candidato alla presidenza della giunta regionale in capo ai progressisti; Raffaele Mammoliti del gruppo regionale del Pd; Damiano Silipo, responsabile economia per i dem; Milena Liotta delle donne dem; Giovambattista Paola e il segretario regionale del partito Nicola Irto.

Le elezioni amministrative del prossimo anno rimangono sullo sfondo della discussione ma, è abbastanza chiaro a tutti lo scenario che si sta delineando e che vede ancora una parte non trascurabile del partito lontana dalla segreteria Masi. Che però, almeno ieri, ha messo la palla al centro.

La discussione sui temi strategici dello sviluppo economico che legano indissolubilmente la storia politica di Doris lo Moro con le scelte dei patti Territoriali, con l’annessione dell’area Rotoli alla più vasta area industriale, l’intuizione della LameziaEuropa, l’agenzia di sviluppo che ancora oggi opera e fornisce linee e strategie a un centinaio di attività insistenti sull’area, è quindi il punto di partenza di un nuovo corso del dibattito politico cittadino nel Pd. Ed anche se Masi ha inteso puntualizzare: «Ne parliamo adesso  perché non ci sono scadenze elettorali immediate»; insomma, l’obiettivo dell’iniziativa è stato quello di dare una sterzata alle interlocuzioni all’interno dei Dem.

Con la benedizione di Nicola Irto che, dal canto suo, nel merito della discussione, ha definito l’area lametina «cuore pulsante che da sempre si scontra con le politiche regionali e oggi governative  come la Zes unica a Palazzo  Chigi. La conferenza programmatica – ha aggiunto riferendosi al senso dell’iniziativa – serve per costruire una Calabria diversa e migliore. E l’unica strada per un partito aperto è parlare con le persone».

Pippo Callipo in veste di imprenditore che da sempre combatte contro la criminalità organizzata ha dato il suo contributo alla discussione mettendo in evidenza la piaga dell’esodo dei giovani. «Questo è il problema principale. Dobbiamo far di tutto per trattenere i giovani rendendo questa terra appetibile. Non bisogna tacere ma affrontare questa prova di forza». 

Doris Lo Moro ha quindi dato senso alle parole di Irto quando ha definito Lamezia Terme area centrale. Ma nello stesso tempo ha  posto un interrogativo: «Possiamo essere soddisfatti? Ciò che ci deve guidare è un senso di insoddisfazione proprio perché abbiamo bisogno che i giovani si impegnino a Lamezia. Le cose che ho lasciato nel 2001 sono lì – ha aggiunto – ma non possiamo essere soddisfatti. Manca la governance dello sviluppo che significa colmare le lacune offrendo ai giovani delle possibilità. E il Pd deve attivarsi sul piano programmatico. Come fa Occhiuto a parlare di sviluppo senza nemmeno conoscere l’area? – ha aggiunto – Noi dobbiamo partire da quello che c’è e capire tutti insieme cosa manca. Io non torno nel Pd con le truppe cammellate – riferendosi alla sua esperienza con Articolo 1 già conclusa – ma io sono del Pd con cui ho fatto tutto il mio percorso politico ed ora è arrivato il momento di restituire qualcosa».

La presenza di Mammoliti con il suo trascorso nella Cgil prima che in consiglio regionale è servita per sottolineare l’importanza strategica dell’area su cui Doris Lo Moro aveva puntato tanto «si tratta dell’area strategica, baricentrica vicina al Porto di Gioia Tauro, all’aeroporto, che non deve essere vista più come l’emblema di tanti tentativi di sviluppo falliti ma di un’area produttiva di quasi 1050 ettari dove insistono 101 attività produttive che però hanno bisogno di maggiore attenzione da parte soprattutto della regione. Ora più che mai le risorse sono tante, più di 680 milioni di euro ma non sono utilizzati». E infine Silipo ha evidenziato il pericolo che rappresenta l’autonomia differenziata: «L’esodo peggiorerà. Noi dobbiamo cambiare il modo di fare politica. E dobbiamo farlo con la conferenza programmatica partendo e dialogando con i territori. Bisogna affrontare la transizione ecologica che non è una scelta ma una condizione. Dobbiamo sanare la Regione che ci deve dire come intende sviluppare l’area industriale di Lamezia Terme».