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A Lamezia il Partito Democratico, per bocca di uno dei suoi più autorevoli dirigenti, Italo Reale, fa una brusca autocritica. Secondo l’avvocato il Pd «si è mosso come un gruppo di singoli, ciascuno attento solo alle proprie idee ed esigenze e mai come la sintesi di proposte che presentavano un progetto di città».
Ma per Reale non sono esenti da colpe nenche i dirigenti regionali. «Per pietà con noi stessi non trattiamo la fase della campagna elettorale e quella immediatamente precedente dove l’inconsistenza del gruppo dirigente locale - scrive in una nota - ha trovato sponda nell’inconsistenza dei gruppi regionali concludendosi in un commissariamento disastroso per l’immagine del Pd e per la sua capacità di afferrare ciò che era giusto proporre agli elettori».
Intascata la sconfitta, pensa, invece, subito a lavorare dall’opposizione Pasqualino Ruberto, candidato a sindaco fermatosi al 18 per cento dei consensi. L’ex presidente di Calabria Etica chiede a Mascaro «di convocare, anche in maniera informale, una riunione a cui possano partecipare i neo eletti consiglieri comunali, in modo da trovare un'azione ed una sensibilità congiunta sulle iniziative da intraprendere a difesa della sanità lametina».
Anche in questo caso le differenze di approccio tra il centrodestra il centrosinistra sono decisamente evidenti.