È iniziato con un omaggio e un ricordo intimo ed autentico del fratello Carlo l’intervento del regista Enrico Vanzina al Lamezia Film Fest. Un’inaugurazione importante quella della quinta edizione della rassegna, uno dei pochi eventi che la città è riuscita a mantenere in vita dopo la mannaia del triade commissariale che ha chiuso teatri ed edifici e portato ad una brusca frenata della vita culturale cittadina.

 

A Vanzina è stato attribuito il premio Ligeia creato dall’artista Tonino Pujia Veneziano e consegnatogli dallo stilista AntonGiulio Grande. Il celebre regista torna nella terra, la Calabria, in cui la sua carriera ha avuto inizio. «Ho avuto la fortuna di essere scelto dal regista Alberto Lattuada per scrivere insieme a Giuseppe Berto il film “Oh Serafina, tratto da un suo romanzo, e sono quindi venuto in Calabria a Capo Vaticano, a casa di Berto per iniziare la mia professione di sceneggiatore. La Calabria è uno dei posti della mia anima».

 

Il festival, che da quest’anno entra a far parte dell’Afic, l’Associazione festival italiani di Cinema, si protrarrà nel chiostro San Domenico fino a sabato con un calendario ricco di eventi e proiezioni. Quasi sessanta le proiezioni tra film e cortometraggi. Sei le sezioni, Esordi d’Autore, Colpo D’Occhio, Visioni Notturne, Monoscopio, L’Ora di Cinema e il Premio Paolo Villaggio. Qust’ultima è la novità di quest’anno e andrà a premiare la commedia la cui realtà socio culturale esprima meglio per analogia quella del grande attore scomparso. Tra gli ospiti rinomati Alessandro D’Ambrosi, attore della celebre e decennale fiction “Un medico in famiglia”, l’ideatore di CinicoTv Daniele Ciprì, l’autore Ascanio Celestini, i ragazzi di Casa Surace e Maccio Capatonda. L’ospite internazionale di quest’anno sarà invece il britannico Peter Greenway, regista di film ormai storici come “I Giardini di Compton House” o “L’Ultima Tempesta”.

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