Il neo segretario cittadino del Partito Democratico commenta la decisione del Tar: «Ogni volta che in città si è affermato il centrodestra si è andati incontro allo scioglimento del consiglio comunale»
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«Quanto accaduto di per sé è di una gravità senza precedenti soprattutto poiché la trasmissione degli atti da parte del Tar alla procura della Repubblica di Lamezia Terme per accertare eventuali illeciti penali, i quali se fossero provati, aprirebbero uno scenario devastante di elezioni truccate». Il neo segretario cittadino del Partito Democratico Franco Lucia commenta così la decisione del Tribunale amministrativo della Calabria che accogliendo il ricorso di due ex candidati a sindaco nelle elezioni del 2019 ha deciso il ritorno alle urne in quattro sezioni.
«Lo scioglimento del consiglio comunale e la decadenza del sindaco di Lamezia Terme, in seguito alla sentenza del Tar di tornare a votare in alcune sezioni – commenta il segretario - rappresenta per la nostra città un ulteriore colpo mortale, soprattutto in termini di credibilità. È ormai palese che ogni qualvolta a Lamezia si sono affermate le forze del centro-destra si è andato incontro allo scioglimento del consiglio comunale. Lamezia è stata amministrata per tanti anni dai sindaci Lo Moro e Speranza e mai si sono riscontrate illegittimità nelle votazioni e nell'azione amministrativa. Ancora una volta la città, a guida del sindaco Mascaro, sul quale pende il giudizio della Cassazione sulla incandidabilità, subisce l'onta del commissariamento».
Con il pensiero poi al commissariamento lacrime e sangue subito da Lamezia, «il Partito Democratico chiede al Prefetto di individuare una figura competente e con comprovata esperienza amministrativa, per evitare che eventuali disfunzioni della macchina burocratica comunale, nei prossimi mesi - conclude Lucia -, possano peggiorare ulteriormente la vita dei nostri cittadini già provata dall’emergenza sanitaria».