Ci sarà anche la segretaria Elly Schlein alla conferenza programmatica del Pd calabrese: appuntamento per il 19 e il 20 aprile a Soveria Mannelli, chez Lanificio Leo. «Un fiore all’occhiello della nostra regione», ha sintetizzato Nicola Irto, senatore dem e segretario regionale del partito nell’incontro che – sempre a Soveria Mannelli – è stato convocato per presentare la due giorni.

Un po’ fuori mano, verrebbe da dire: ma il luogo è, in questo caso, anche il messaggio. E l’idea del Pd è quella di parlare alle aree interne, le stesse che le politiche del governo mettono a rischio.

«Le politiche nazionali – spiega Irto – stanno colpendo in maniera devastante il Sud». Per la Calabria «la prospettiva non è per nulla positiva e un grande partito politico deve assumersi la responsabilità di una proposta e della conseguente battaglia politica per raggiungere gli obiettivi». L’orizzonte sono le prossime elezioni regionali e l’idea è quella di costruire «tassello dopo tassello una Calabria che ce la può fare, che può sopravvivere, che combatte» che possa dimostrare che «c'è un futuro per le sue aree interne, per i suoi giovani, per la sua impresa». Il rischio, di contro, sottolinea il segretario regionale dem, «è un impoverimento complessivo e questo non possiamo accettarlo: dovremo combattere perché questo non avvenga».

Sono due gli strumenti sui quali il senatore del Pd suggerisce di puntare: «Il primo è lo studio, perché dobbiamo capire qual è il dato di partenza: abbiamo messo insieme dati, studi, grafici che possano dare la possibilità di capire qual è il contesto calabrese. Il secondo strumento è quello di parlare, discutere con le persone, confrontarsi con i calabresi che, come diceva Corrado Alvaro, vogliono essere parlati. Noi dobbiamo essere in grado di fare questo lavoro e spiegarlo ai cittadini, dire che c'è un partito che si carica una proposta complessiva, forte, radicale, di grande cambiamento».

Una strada che pone, a dire di Irto, il Pd calabrese in netto contrasto rispetto alla giunta guidata da Roberto Occhiuto, «perché il governo regionale attuale ha dimostrato che sulle grandi questioni fa proclami ma poi non decide».

L’idea del Pd è quella di «approvare un documento che rappresenti un po’ il progetto della Calabria del futuro». Un «elemento di innovazione per il nostro partito» ma soprattutto «un’alternativa al populismo mediatico del presidente di Regione, perché noi abbiamo un presidente di Regione che fa populismo mediatico».

Irto anticipa uno degli argomenti di dibattito nel tavolo sulla Sanità: «Occhiuto ogni giorno annuncia una realtà parallela tutta sua. Eppure sulla sanità l'unico atto vero che ha fatto a parte gli slogan è stato il riordino della rete ospedaliera: peccato per lui che dopo cinque giorni ha dovuto dire “contrordine, annullo” perché aveva capito che aveva creato un casino in tutta la regione». Quella sulla rete ospedaliera è, per Irto, l’unica decisione vera «che impattava sulla vita della sanità calabrese» e su quell’atto «dopo cinque giorni Occhiuto è dovuto tornare indietro».

Al di là della polemica, il segretario regionale enuclea «tre dati che sono drammatici, da lì non si può non partire. Il primo: negli ultimi 20 anni il Pil della Calabria è sceso dal 2,1 all'1,84 e continua a scendere. Secondo dato: nel primo trimestre del 2022 il tasso di occupazione era pari al 42,1%, dato che portava la Calabria al quartultimo posto in Europa. Il terzo dato è paradossalmente il più famigerato ma va valorizzato per capire in che modo noi possiamo dare una risposta: sono i 300 milioni di debito sanitario che si crea pagando la migrazione sanitaria. Mi fermo qui ma ne potremmo aggiungere altri sull'occupazione dei laureati, sulla fuga e sullo spopolamento: una forbice tra 15.000 e 20.000 giovani che ogni anno lasciano la Calabria. Sono numeri drammatici».

«Noi siamo partiti da quei numeri – evidenzia Irto – e vogliamo provare a dare delle risposte complessive sul lavoro, sulle politiche sociali, sulla sanità, sulle infrastrutture». Su questi pilastri sarà imperniato il documento pensato per disegnare «il progetto della Calabria del futuro».

Partendo da un luogo “scomodo”, dalle aree interne: «Per noi sarebbe stato molto più agevole un venerdì mattina, peraltro lavorativo, vederci in una grande aerea urbana della nostra regione. Invece abbiamo deciso di venire in un luogo straordinario come il Lanificio Leo che si trova in un'area interna come il 70% della Calabria. Sarebbe stato facile chiuderci in una bellissima sala di un hotel in una grande aereo urbana, sarebbe stato più facile ma abbiamo scelto Soveria Mannelli per rappresentare l'importanza delle aree interne del Calabria. C’è una Calabria diversa, migliore, che produce anche nelle aree interne e che può contrastare il fenomeno dello spopolamento e dell'abbandono». Anche questo entrerà nel nuovo progetto pensato dal Pd per la Regione.