«Prendiamo atto che il presidente Occhiuto abbia inteso ridare un amministratore a un ente in house importante, quale la Fondazione Terina, nominando per la terza volta consecutiva, l’attuale direttore generale al Turismo, Cauteruccio, come commissario straordinario. Rimane da capire, però, come mai la dirigente sia stata fatta prima scadere salvo rinominarla a distanza di sette giorni di assoluto vuoto di potere, che hanno creato più di qualche disagio».

Così si esprimono i consiglieri regionali del gruppo del Pd a palazzo Campanella. «Lecito altresì chiedersi – proseguono i consiglieri - se fosse opportuno rinominare il capo del dipartimento Marketing e Turismo alla guida di Terina in un momento nel quale risulta che la Fondazione Film Commission (afferente al dipartimento medesimo) stia acquisendo la disponibilità di alcuni locali della fondazione di ricerca per attività formative. A prescindere dai tanti punti oscuri di questa vicenda, che tuttavia denotano un’inquietante componente di trascuratezza amministrativa ai piani alti della Cittadella, il caso Terina è emblematico di come questo governo regionale, pur di non affrontare gli spinosi problemi del sottogoverno, preferisce congelarli sine die».

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«Non è il commissariamento a oltranza la soluzione dei guasti storici che hanno determinato la paralisi di una struttura tecnologicamente avanzata come Terina – affermano ancora i consiglieri dem -, che invece doveva essere messa al servizio della ricerca, della innovazione e della sicurezza dell’agroalimentare calabrese. Dopo due anni e mezzo di governo, inoltre, non appare essere una soluzione convincente quella di scaricare il barile sul passato. La verità ineludibile è una sola: il governo Occhiuto dopo aver blaterato di riforme epocali in tutti gli ambiti, adesso non sa andare oltre il “rimedio” facile dei commissariamenti perpetui. E infatti, ad oggi, tutti i principali bracci operativi della regione sono paralizzati e in gestione straordinaria, vedi Arsac, consorzio di bonifica, Film Commission, Calabria Verde, senza contare l’agonia continua del Corap cui si sta, goffamente, cercando di mettere una maschera nella speranza di coprirne problemi gestionali e debiti, come anche alcuni colleghi consiglieri della maggioranza stanno verificando».

«Se la decantata spinta riformista del presidente Occhiuto – conclude il gruppo del Pd - consiste nel mettere la polvere sotto i tappeti dei commissariamenti, temiamo che le conseguenze per il sottogoverno regionale saranno presto tutt’altro che lusinghiere. Esortiamo, pertanto, esecutivo e maggioranza al confronto operativo sulle riforme da adottare prima che la situazione di alcuni enti degeneri in modo irreparabile».