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Prima crepa nella maggioranza che sostiene Mario Occhiuto a Palazzo dei Bruzi. Dopo le critiche mosse al primo cittadino all’indomani della nomina di Roberta Santelli, sorella del vicesindaco Jole, nel proprio staff, arriva una nota sottoscritta da Francesco Spadafora e Davide Bruno rappresentanti del gruppo consiliare di Forza Cosenza.
«Occhiuto ha trasformato il Comune in un ufficio di collocamento»
«Nel pieno rispetto delle prerogative assegnate dalla legge al Sindaco – scrivono i due consiglieri - ci preme far osservare, proprio in quanto componenti a pieno titolo della maggioranza che sostiene Mario Occhiuto, come la recente nomina di Roberta Santelli, sorella dell’attuale vicesindaco Jole Santelli, sia inopportuna e del tutto discordante con una sana politica governativa volta a favorire l’inserimento di tanti giovani nel mondo del lavoro. Una decisione dalla quale ci disgiungiamo apertamente e non per la comprovata e indubbia esperienza della signora Santelli, quanto piuttosto perché riteniamo vi siano, in seno a tale provvedimento, delle discrepanze che si discostano dalla politica del coinvolgimento e della meritocrazia e si accostano, piuttosto, ad una gestione pressoché familiare della cosa pubblica».
Francesco Spadafora, primo eletto nella lista Forza Cosenza, aspirava a ricoprire l’incarico di presidente del Consiglio mentre Davide Bruno è tra i pochi assessori della precedente consiliatura non riconfermati. «Una scelta quella del Sindaco – proseguono i due consiglieri - alquanto inappropriata, considerando che, alle scorse elezioni amministrative, l’attuale primo cittadino ha goduto del sostegno pieno e incondizionato di numerose liste civiche, che vantavano al loro interno altrettante e qualificate professionalità, giovani in particolare, che avrebbero, certamente potuto ricoprire l’incarico amministrativo assegnato oggi alla signora Santelli. Il nostro appoggio a favore di Occhiuto durante la campagna elettorale è stato forte e scevro da condizionamenti e, soprattutto come rappresentanti degli elettori, abbiamo tentato di portare avanti quei princìpi volti alla realizzazione di un ideale comune per il bene della nostra città, un ideale che abbia, oggi più di allora, due prerogative essenziali, vale a dire la condivisione delle scelte e la partecipazione attiva alla vita amministrativa. Ci preme ancora sottolineare –ribadiscono Francesco Spadafora e Davide Bruno – come le nomine eseguite dal Sindaco, al fine di migliorare l’organico del suo staff, siano oltremodo lontane da quel cambiamento politico vagheggiato negli ultimi mesi. Queste le ragioni per cui ci dissociamo apertamente da tale scelta, che diverge – a nostro avviso – con quella buona pratica amministrativa figlia di un buon governo».