Dopo la ricostruzione, di Paolo Pollichieni, direttore del “Corriere della Calabria”, che raccontava di una cena al “Mare chiaro” di Gizzeria, in compagnia del presidente Mario Oliverio, il deputato di Forza Italia Pino Galati smentisce e dice: “Non posso negare, ahimè, di amare la buona cucina anche perché la bilancia me lo ricorda quotidianamente. Non posso negare, in particolare, di gradire la cucina raffinata e l'ospitalità affettuosa del "Mare chiaro" di cui sono grato all'amico Paolo Sauro. Non posso negare, come è noto a chiunque, che al "Mare chiaro", non sia insolito incrociare amici e conoscenti impegnati in ruoli apicali nella vita pubblica regionale e non. Non posso negare - infine continua Galati - di essere stato e di sentirmi democristiano e, come tale, educato al senso delle istituzioni prima di tutto e prima di tutti, e quindi immune da quei modi di essere che considerano la politica come una battaglia fratricida e senza esclusione di colpi da combattere sempre e comunque contro qualcuno: non penso, quindi, che i comunisti mangino i bambini”.

 

“Ciò detto, debbo però negare di essermi mai intrattenuto, presso il "Mare chiaro" o in qualunque altro luogo - precisa Galati - in conciliaboli di natura politica con l'on. Mario Oliverio: a lui, ex collega parlamentare, mi legano sentimenti decennali di stima e di amicizia e un doveroso (ci mancherebbe!) rapporto di cortesia personale ed istituzionale, che ho sempre vissuto, però, nella netta distinzione delle reciproche posizioni e dunque senza tacere le evidenti divergenze di impostazione nella ricerca delle soluzioni ai tanti ritardi della nostra terra ma al tempo stesso nella consapevolezza della enormità della sfida che implica il governo della nostra regione”.

 

“Così come debbo negare – continua ancora il deputato di Forza Italia - che, in forza delle citate presunte interlocuzioni con Mario Oliverio sia stato rinnovato alcunché al sottoscritto o alla Fondazione dei Calabresi nel Mondo: come è noto il mio ruolo non è soggetto a spoil system (dunque è solo per questa ragione che a differenza di tutti gli altri manager degli enti regionali sono ancora in carica) e le attività della Fondazione sono disciplinate da atti assunti precedentemente alla gestione Oliverio”.

 

“Sono invece – conclude Galati - e naturalmente felice, che anche la nuova giunta regionale abbia potuto verificare la rigorosa correttezza della gestione della Fondazione dei Calabresi nel Mondo e la qualità del lavoro svolto e delle sue prospettive”.