Le nomine dei nuovi segretari provinciali del partito hanno provocato più di qualche mal di pancia soprattutto a Vibo Valentia. Non tanto per la qualità dei nomi scelti, ma perché la coordinatrice avrebbe agito senza un adeguato confronto con i territori e lasciando, ancora una volta, da parte esponenti che sentono di avere un credito nei confronti del partito. E’ il caso dell’ex consigliere regionale Salvatore Bulzomì che non ha gradito per nulla l’indicazione di Giuseppe Mangialavori, esponente che peraltro fa parte della Casa della libertà, lista satellite degli azzurri. Il malessere di Bulzomì è lo stesso dell’attuale consigliere regionale Nazzareno Salerno che sarebbe volato a Roma in queste ore per discutere dell’accaduto con i vertici del partito.
Ma anche ex inquilini di palazzo Campanella come Salvatore Pacenza e Gabriella Albano che si vedono messi da parte, così come già avvenuto in occasione della formazione delle liste.
E se l’indicazione di Mimmo Tallini fa discutere solo per la singolare circostanza di essere avvenuta mentre il consigliere regionale non è iscritto al gruppo di Forza Italia, ma al Misto, si temono nuovi colpi idi testa a Cosenza e Crotone. In particolare nel capoluogo bruzio l’avere messo in circolazione il nome del giovane De Rose ha fatto preoccupare e non poco i big del partito, a cominciare da Ennio Morrone. Proprio ieri l’assessore comunale Davide Bruno ha rivolto un accorato appello alla coordinatrice di Fi. «Cara Iole, sono convito che il futuro coordinatore provinciale di Forza Italia dovrà costituire il punto di partenza per rilanciare l'azione politica di un partito che, sino a qualche tempo fa, era fortemente radicato nel territorio. Spero che il dibattito possa proseguire con toni fermi ma pacati. È naturale che chi ricopre un ruolo pubblico e che si è candidato in varie competizioni prendendo voti ed essendo stato eletto debba dare conto ai propri elettori. Non è sacrilego divulgare il proprio pensiero, soprattutto oggi che esistono mezzi di comunicazione diretti. Anzi, il nostro partito che si è sempre ispirato ai valori liberali, deve apprezzare chi ha il coraggio di esprimere le proprie posizioni. Servono idee e capacità di creare consenso per ripartire. E nel partito, a tutti i livelli – la proposta - devono essere valorizzate le persone che hanno appunto queste capacità e non chi è lontano dai territori, distante dagli elettori e viene da questi ultimi sempre penalizzato».
A Reggio Calabria, inoltre, seppure le dimissioni di Roy Biasi, candidato sindaco a Taurianova, erano state concordate con il vice coordinatore regionale Nino Foti, l’interim assunto dalla stessa Santelli non è stato particolarmente gradito al partito (Nicolò e gli altri) e si aspetta di capire quali altre soluzioni saranno proposte. Il nome di Francesco Cannizzaro (Casa delle libertà) che pure è stato fatto non trova il gradimento di tutti.
Una situazione esplosiva, dunque, che potrebbe aprire la diaspora calabrese verso le altre forze nascenti come Ala di Denis Verdini e la formazione politica che fa capo a Raffaele Fitto.






Riccardo Tripepi