“Superata una certa età e portandosi sulle spalle qualche anno in più, diventa difficile, se non improbabile, continuare a credere nelle favole e nei racconti fantasiosi”. Lo dichiara in una nota il consigliere regionale Orlandino Greco (Oliverio presidente). “Così come è impossibile, d’altro canto – continua il consigliere - far finta di nulla e continuare a pensare che il rilancio dell’economia calabrese e, prima di tutto, la crescita del prodotto interno lordo, possano essere dei fattori non connessi e non collegati alla necessità di far rimanere qui, sui nostri territori, ogni euro investito o elargito. É un po’ come il medico che trova il malanno ma non la cura: da anni ci confrontiamo ed elaboriamo i problemi che attanagliano la Calabria e le nostre realtà territoriali, senza però pensare e voler giungere, concretamente, ad una risoluzione definitiva degli stessi”.

 

“Anche gli interventi tampone, ormai, non servono più a nulla, anzi – dichiara Orlandino Greco - Spesso si rivelano ennesimi sprechi di denaro pubblico. Ed allora? Come dobbiamo muoverci dinanzi a questo male che, tra l’ignavia, l’omertà ed un preoccupante lassismo spesso apparso come resa collettiva, va rodendo il tessuto sociale ed economico calabrese? Sicuramente, la politica ha l’obbligo ed il dovere di assumere un atteggiamento decisionista e più autorevole”.

 

“Dobbiamo avere la presunzione, e prima di ogni altra cosa il coraggio, di impegnarci a raggiungere obiettivi rilevanti ed in grado di offrire una degna prospettiva di crescita. I grandi appalti affidati ad aziende che pagano le loro tasse in altre regioni e che, addirittura, si avvalgono di mano d’opera non calabrese, rappresentano un vero pugno in faccia e legano, la nostra regione, alle catene della crisi economica ed anche sociale – spiega il consigliere - Personalmente, sto valutando una serie di idee e sto lavorando ad una proposta di legge che possa tutelare le aziende locali, spesso sfruttate, non pagate e costrette a dichiarare fallimento. Urge intervenire sotto questo aspetto, senza più attendere, inermi, l’inarrestabile involuzione del nostro sistema economico e produttivo”.

 

“In particolare e per concludere, il nostro sforzo si intensificherà verso un sostegno alle imprese locali, favorendo l’economia del luogo generata dalle attività stesse.

 

Tutto questo, sia chiaro, in un contesto come il nostro, dove le piccole imprese muoiono ed i laureati e le nostre eccellenze emigrano. E dove, negli ultimi anni, sono state appaltate opere per più di 100 miliardi di euro, senza che qui rimanesse nulla.

 

Le aziende alle quali questi appalti sono stati affidati – conclude il consigliere - infatti, pagano le tasse al nord e, nel peggiore dei casi, hanno sede legale all’estero, nei cosiddetti paradisi fiscali (Inghilterra, Lussemburgo, ecc.). Forse, da noi, hanno lasciato solo qualche opera, se così possono essere definitive, visto ciò a cui stiamo assistendo”.