In merito all’articolo pubblicato sulla nostra testata giornalistica dal titolo “Creazzo (FdI), l’ex oliveriano all’assalto di Palazzo Campanella con quei voti imbarazzanti” riportiamo intergralmente la replica dell'avvocato Demetrio Naccari Carlizzi:

La lettura dell’articolo a firma Pablo che ha inventato un mio sostegno al consigliere Domenico Creazzo mi ha sinceramente sconcertato e deluso perché non sta in piedi sul piano politico, elettorale, personale e storico. Tale illazione è anche assolutamente priva di qualsiasi fondamento logico. Come è noto a tutti non ho voluto partecipare alla campagna elettorale e nemmeno ho ritenuto opportuno concordare una indicazione con i miei amici che infatti nella quasi totalità hanno sostenuto, autonomamente, candidati disparati appartenenti in ogni caso all’area del centro sinistra.

Non ho alcuna simpatia personale verso il partito politico cui oggi appartengono i consiglieri Creazzo e Neri, verso i quali nutro stima personale ma cui ho sempre, nel recente passato, manifestato il mio dissenso per la loro scelta di abbandonare il centro sinistra.

Per tradizione familiare siamo collocati in un orientamento culturale antifascista, rimarcato dal mio cognome Carlizzi, che mio nonno Carmine Naccari, fervente repubblicano, proposto per il confino politico proprio dal regime, volle aggiungere al nostro, in onore degli zii, alti magistrati di Cassazione, che servirono la Repubblica come vice Presidente dell’Alta Corte di Giustizia che mandò a morte i gerarchi fascisti (Giuseppe Carlizzi) e Commissario Avocatore dei profitti di Regime (Michele Carlizzi, Gabinetto Alcide DeGasperi).

Il fatto stesso poi di immaginare un sostegno ad un candidato votato dai miei avversari storici mi sembra appartenga più ad una patologica fantasia che a una voglia di raccontare fatti verosimili e men che meno di accertare i fatti e verificare le fonti. Circa le improponibili allusioni alle aree territoriali dove il consigliere Creazzo avrebbe raccolto i voti e alle vicende giudiziarie dei presunti sostenitori rimango allibito per la mancanza di analisi politica e la superficiale e marchiana falsificazione congetturale che è gravemente lesiva della mia persona. Purtroppo, mi vedo costretto a chiedere ai miei avvocati di citare in giudizio l’autore di tali affermazioni diffamatorie che peraltro non ha tenuto in alcun conto la necessità di una particolare cautela nei miei riguardi che li avrebbe portati a verificare con rigore una notizia così infondata e risibile.    

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Prendiamo atto della precisazione dell’on. Demetrio Naccari Carlizzi. Il corsivo di Pablo è una rubrica basata sul retroscena politico condito di ironia e al confine tra satira bonaria e satira tagliente. Niente di più. È evidente, dunque, che tale rubrica non mira a compiere analisi politiche oppure né tantomeno a ledere l’immagine  o calunniare chicchessia. (N.d.C)