Era il 2017 quando la giunta Oliverio avviò un finanziamento per il ripristino della ferrovia storica della Sila. Attraverso i fondi Por finanziò il rilancio della linea ferroviaria che da Camigliatello silano arriva fino a San Nicola Silvana Mansio. Un secondo lotto finanziato riguardava la tratta che va da San Nicola fino a San Giovanni in Fiore, mentre restavano da trovare altri finanziamenti per ripristinare la vecchia tratta ferroviaria da Moccone a Cosenza. Un’operazione pensata per un rilancio turistico della Sila soprattutto se consideriamo che oggi i turisti che vogliono raggiungerla si imbattano in semafori e deviazioni.

Con la delibera 148 del 4 aprile scorso, però, la giunta Occhiuto ha deciso di dirottare parte di quei finanziamenti per sostenere, invece, la realizzazione del potenziamento della Seggiovia Puntone Scirocco del comprensorio sciistico di Gambarie. Stiamo parlando di un finanziamento di 685.000 euro che passano da un progetto all’altro sempre all’interno del Programma Operativo Complementare (POC) 2014-2020 “Sostegno alla fruizione integrata delle risorse culturali e naturali e alla promozione delle destinazioni turistiche”.

Il problema è che così si rischia di bloccare i lavori di ripristino della ferrovia quando mancavano davvero pochi chilometri al traguardo. Lo dice con amarezza l’ex sindaco di San Giovanni in Fiore, Giuseppe Belcastro. «Ho una casetta in Sila - ci dice - e da tempo sentivamo le locomotrici sbuffare sulla tratta. Da qualche tempo invece regna un silenzio assoluto. Mi sono insospettito e con mio grande rammarico ho saputo di questa delibera che mi ha lasciato stupito. Il ripristino della ferrovia avrebbe rappresentato davvero un forte rilancio turistico per San Giovanni in Fiore e invece dalla Cittadella hanno deciso di bloccare tutto. Mi pare strano che non vi fossero altre fonti di finanziamento per le giuste rivendicazioni degli impianti di Gambarie. Ritengo questa cosa di una gravità inaudita e spero che il sindaco della mia città e l’intero consiglio comunale mettano da parte le magliette politiche e facciano sentire la loro voce contro questo scippo».

Chi va più a fondo è invece Giuseppe Mazzuca, presidente del consiglio comunale di Cosenza e responsabile Enti Locali Pd Cosenza. «La riapertura al servizio dell'intera tratta ferroviaria era prevista per questa stagione estiva - ricorda Mazzuca -. La Giunta regionale ha, insomma, impedito che potesse entrare in funzione un attrattore trainante, che rappresenta una eccellenza unica nel sistema turistico regionale. Perché, allora, operare questo scippo a danno della Sila? Ha pesato, intanto, una forma di pigrizia amministrativa nell’operare la ricerca di fondi liberi e potenzialmente disponibili per Gambarie ma, non di meno, questa scelta è conseguenza del fatto che la valorizzazione della Sila non costituisce una priorità strategica nell’agenda di governo del Presidente Occhiuto».

«Ciò che, ancora più sconfortante - attacca poi Mazzuca -  è che questo scippo è stato approvato con il voto favorevole dell’assessora Emma Staine. Una smentita clamorosa di quanto ha sempre affermato, sin dal momento del suo insediamento, nel motivare la sua nomina come un punto di forza a vantaggio dei territori silani. Ancora più eclatante è però il silenzio del Sindaco di San Giovanni in fiore, nonché presidente della provincia di Cosenza, Rosaria Succurro. Come si può assistere passivamente e lasciar fare di fronte ad una delibera che limita e blocca le grandi potenzialità dello sviluppo turistico e culturale di San Giovanni in Fiore?»

Vedremo se la giunta regionale recupererà altrove le risorse necessarie a non interrompere questo intervento e quale sarà la reazione del sindaco di San Giovanni in Fiore. Intanto Mazzuca annuncia che «per quanto ci riguarda, intendiamo non rinunciare all’immediato completamento dell’opera e quindi alla relativa certezza di finanziamento. Attiveremo, pertanto, nelle sedi istituzionali e nella società ogni utile iniziativa al raggiungimento dell’obiettivo. Noi riteniamo che lo sviluppo della Sila sia un valore aggiunto per lo sviluppo economico e per l'immagine della Calabria intera».