VIDEO | Il sottosegretario alla Cultura in visita alla Pinacoteca e a Palazzo San Giorgio: «Mi auguro che il ministro Nordio ripari all’errore cambiando legge Severino»
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«Io lo dico da sempre, Falcomatà è un ottimo sindaco, io conoscevo anche suo padre. Questa grottesca misura, ne ho parlato a lungo anche con la Severino, che supera la Costituzione, perché uno è innocente fino a sentenza definitiva, crea un’anomalia, una condanna magari a 6 mesi e una sospensione di due anni, cioè una serie di stupidaggini di un’epoca giustizialista che spero che anche la sinistra, visto che Falcomatà l'ha vissuta in prima persona, capisca essere una cosa intollerabile».
Con la solita schiettezza e senza tanti fronzoli, Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla Cultura in visita a sorpresa, questa mattina, al Museo Archeologico di Reggio Calabria, per l’inaugurazione della tre giorni di studi a cura del Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Calabria, non si è fatto pregare su una sentenza che da un paio di giorni sta animando il dibattito, già acceso per la verità, in città.
Dopo la parentesi al MAaRC, Sgarbi non si è fatta sfuggire l’opportunità di fare una capatina in centro, alla Pinacoteca civica dove, in occasione del 140° anno dalla nascita a Reggio Calabria di Umberto Boccioni, è visitabile l’istallazione artistica “Pagine” di Donatella Pinocci, dedicata alla storia d’amore vissuta dalla nobildonna Vittoria Colonna Caetani e dall’artista sul Lago Maggiore.
Subito dopo il sottosegretario alla Cultura ha visitato la mostra sui cento anni del dirimpettaio Palazzo San Giorgio, dove ha pure lasciato una dedica sul libro delle visite presente all’ingresso: “La città è orfana di Falcomata e qui lo aspetta come giustizia (vera) vuole”.
Sgarbi: «Nordio ripari l’errore di una legge sbagliata»
«Occorre immaginare – ha proseguito Sgarbi - che uno sia colpevole per sospenderlo, non che lo sospendi in attesa di sapere se è colpevole. Quindi spero che Nordio, come ha già detto, e il governo con i suoi rappresentanti, che pure appartengono a una parte politica che ha una tradizione giustizialista, riparino all’errore di una legge sbagliata».
Una dichiarazione che, al di là della posizione garantista già conosciuta del critico d’arte, ha anche una valenza politica profonda. D’altra parte proprio il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, poco dopo il suo insediamento, aveva dichiarato di voler convocare i sindaci proprio per parlare dell’abolizione dell'abuso d'ufficio. Una riforma – il ragionamento del guardasigilli riportato dai quotidiani nazionali - che serve dal punto di vista economico perché sblocca la macchina amministrativa ed elimina la paura dei sindaci della firma che può portare ad avvisi di garanzia.
Sgarbi: «Essere colpevoli in Calabria è un pregiudizio dei magistrati»
«Giustizialismo vuol dire punire i colpevoli, non punire gli innocenti – ha proseguito Sgarbi - che è una forma di violenza e di prepotenza di un potere che pretende di commissariare la politica. Questo purtroppo accade in Calabria».
Il sottosegretario ricorda anche che «io stesso che sono di Ferrara, quando mi candidai in Calabria ho dovuto partire un’accusa di associazione mafiosa che è stata consumata in otto mesi, ma che era la misura proprio di un intollerabile sovrapposizione di politica e vita calabrese: chi arriva in Calabria si contagia, si contamina, e i magistrati che lavorano qui hanno molto spesso un pregiudizio che porta a ritenere colpevole alcuni che sono in realtà soltanto indiziati. Ora essere indiziati non è sufficiente a garantire nessuna colpa e quindi la sospensione di Falcomatà è del tutto iniqua e mi auguro che sia il governo di centro-destra a riparare questo grave errore di una legge sbagliata»