Roberto Occhiuto (FI): «Non voteremo la fiducia, si torni alle urne». Bocche cucite tra i cinquestelle, mentre a favore del Quirinale si schierano i democrat con Oliverio e Magorno
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La Calabria guarda con attenzione quanto sta succedendo a Roma nelle ultime ore. Una crisi istituzionale senza precedenti tiene con il fiato sospeso un Paese intero e non è ancora chiaro se l’incarico conferito da Mattarella a Carlo Cottarelli possa produrre qualche risultato. Di sicuro è ormai saltato il banco per quel che riguarda il possibile governo giallo-verde che si è arenato sul nome del ministro dell’Economia indicato dalla Lega.
Le forze politiche stanno prendendo posizione in modo variegato e anche in Calabria non mancano i distinguo.
Il parlamentare di Forza Italia Roberto Occhiuto non ha dubbi: «Non voteremo la fiducia al governo Cottarelli, confermando quello che abbiamo detto più volte e cioè che non daremo il nostro voto a governi tecnici. Il centrodestra unito oggi ancora più che lo scorso 4 marzo è forza maggioritaria nel Paese ed è autosufficiente per governare. Non temiamo le elezioni e anzi credo che le urne possano dare luogo a un governo omeogeno». Sullo scontro in atto tra Cinque Stelle e presidente della Repubblica, Occhiuto non usa mezze misure: «È irresponsabile l’atteggiamento dei Cinque Stelle che dimenticano anche che la procedura di impeachment non potrebbe neanche essere avviata in quanto mancano gli organismi competenti. Serve responsabilità istituzionale. Le decisioni del Presidente della Repubblica si rispettano anche quando non si condividono».
Sulla stessa lunghezza d’onda la parlamentare di Fratelli d’Italia, Wanda Ferro, che ha ribadito il No del suo partito al governo Cottarelli, così come annunciato da Giorgia Meloni. «La sensazione è che la democrazia sia ridotta a un mero esercizio formale un gioco della politica - ha detto la deputata - che non può in alcun modo travalicare il confine dettato non dalla Costituzione, ma da interessi e poteri sovranazionali che non vogliono cambiamenti strutturali nell’economia e nei rapporti tra l’economia, la politica e le istituzioni. È davvero fuori da ogni logica che venga data l’opportunità di formare un esecutivo a chi ha perso le elezioni, e non a chi il 4 marzo ha avuto la fiducia dei cittadini. Sono certa che l’intero centrodestra sarà unito contro questo tentativo che sembra avere proprio l’obiettivo di mettere alla prova i rapporti tra le forze politiche che hanno vinto le elezioni».
I Cinque Stelle, invece, si trincerano dietro un blindatissimo no-comment. Come da imposizione centrale i parlamentari calabresi non rilasciano dichiarazioni lasciando che siano i leader a esprimersi in questa delicata fase. Così come ha confermato la deputata reggina Federica Dieni.
Preoccupatissimo per il futuro del Mezzogiorno e della Calabria si dice il consigliere reginale di Fratelli d’Italia Fausto Orsomarso. «A prescindere dalle decisioni del presidente della Repubblica o dalla possibile procedura di impeachment (che pure è stata chiesta da Giorgia Meloni ndr) mi preoccupa che il Paese possa restare ancora senza un governo e quindi senza politiche adeguate per il Sud. Cottarelli cosa potrà fare? Una manovra finanziaria? Bene, fin da adesso preoccupiamoci che abbia fondi adeguati per il Mezzogiorno altrimenti rischiamo di morire».
Appoggio totale alla linea del presidente della Repubblica da parte del Pd. E se Maurizio Martina ha annunciato che il partito voterà la fiducia a Cottarelli, in Calabria i parlamentari condividono l’idea.
«Non i poteri forti ma gli interessi dei deboli sono all’origine delle decisioni del Presidente della Repubblica – le parole scelte dal deputato del Pd Antonio Viscomi -. Noi saremo con lui per l’Italia in Europa. Sempre».
Il segretario regionale uscente e senatore della Repubblica, Ernesto Magorno ha affidato la sua posizione a una nota stampa, annunciando l'organizzazione di una manifestazione di sostegno al Quirinale. «Ognuno di noi deve sentirsi pienamente consapevole del momento storico che stiamo vivendo, una condizione straordinaria che non si era mai verificata prima nella storia politica recente del nostro Paese. Due forze politiche tentano di scaricare addosso al presidente della Repubblica la loro evidente incapacità di formare un Governo. Il presidente Mattarella ha applicato la Costituzione e in una ordinaria dialettica istituzionale ha proposto una modifica della lista dei ministri. Cosa già accaduta in passato, fra l'altro, e in più occasioni. Se Salvini e Di Maio avessero voluto governare, avrebbero indicato un altro nome e il governo Conte sarebbe giunto in Parlamento. Siamo precipitati – dice ancora Magorno - invece in una condizione di grave allarme per le istituzioni, con un tentativo eversivo di sovvertimento delle regole costituzionali. Ora più che mai l'impegno deve essere massimo, la mobilitazione permanente e lo sforzo del Pd tenderà in questa direzione. Ognuno deve sentirsi coivolto, ognuno deve avvertire l'urgenza dell'impegno. Il nostro sostegno totale non può che andare al presidente Mattarella che ha dimostrato di essere un baluardo dei principi fondativi della nostra democrazia».
L'intervista a Magorno
E per dare massimo sostegno alla linea del partito, il Pd si riunirà questa sera a Lamezia (ore 18) per mettere a punto la strategia da applicare nei prossimi giorni, a cominciare da una manifestazione di piazza per esprimere solidarietà al presidente Mattarella.
Nel tardo pomeriggio sulla questione è intervenuto anche il presidente della Calabria, Mario Oliverio, esprimendo «pieno e convinto sostegno e solidarietà al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, oggetto di ingiustificati attacchi che non hanno precedenti nella storia della Repubblica».
«Il Presidente Mattarella - ha continuato il governatore - ha guidato questa difficile fase della politica italiana con grande equilibrio ed apertura verso le rappresentanze parlamentari. La Lega ed il Movimento 5 Stelle non possono scaricare le loro contraddizioni programmatiche e di potere sulle scelte di Sergio Mattarella, finalizzate a difendere la collocazione dell'Italia in Europa ed il suo peso in qualità di soggetto fondatore, l'economia italiana, la salvaguardia dei risparmi e degli investimenti delle imprese e delle famiglie. Il Presidente Mattarella resta un sicuro garante del rispetto della Costituzione e dello svolgimento della vita democratica del Paese»
Riccardo Tripepi