Il nuovo Piano dei rifiuti per la Calabria è diventato realtà. Il Consiglio regionale lo ha approvato a maggioranza, con l’astensione di Carlo Guccione e del gruppo del Nuovo Centrodestra.

Ad illustrare il piano in Aula, l’assessore all’Ambiente Antonella Rizzo che spiegato il senso delle strategie messe in campo dalla giunta di centrosinistra per arrivare all’obiettivo “discariche zero”.

Il Piano prevede il raggiungimento del 45% di raccolta differenziata entro il 2018 e del 65% entro il 2020. E tende, per come sottolineato sia dall’assessore che dal governatore Oliverio, a non costruire altre discariche, ma ad eliminare le esistenti e sostituirle con gli eco-distretti. In buona sostanza si tratta di recuperare la gran parte dei rifiuti raccolti tramite la differenziata e sfruttarla negli eco-distretti grazie ad impianti ad alta tecnologia per produrre energia e gas. In tempi rapidi il Piano prevede di passare dal 65% dei rifiuti non trattati, al 10%.

Un libro dei sogni per l’opposizione di centrodestra, ma anche e soprattutto per Carlo Guccione. L’ex assessore di Oliverio è stato il più duro nei confronti del piano approvato dalla giunta.

«Il Piano rifiuti mostra molte lacune – ha detto - discariche zero è solo uno slogan, una bugia. Anche se arriviamo al 2020 con il 65% di differenziata, non si raggiungerà questo obiettivo. Se non approviamo entro oggi il piano dei rifiuti rischiamo di non potere utilizzare i fondi europei». Guccione ha poi evidenziato l’assenza di risorse per le bonifiche pur previste e la mancanza di una visione d’insieme.

Critiche così puntuali che hanno trovato subito l’approvazione, anche sarcastica, dei consiglieri del centrodestra. Fausto Orsomarso (Alleanza Nazionale) ha invitato Guccione a sedersi tra i banchi dell’opposizione e poi ha affondato il colpo: «Siamo davanti a un governo che lavora per slogan e poi con cambia nulla. Anche in questo caso tutto rimarrà sulla carta, perché non è risolto il tema di fondo che farà saltare il banco e cioè la gestione ordinaria e la mancanza di fondi per i Comuni».

E se per il capogruppo di Fi Alessandro Nicolò il centrosinistra oltre al merito «ha sbagliato il metodo perché non si è confrontata con nessuno prima di elaborare il piano», anche il per Nuovo Centrodestra, e questa è una novità, il piano è rivedibile. «I cambiamenti epocali – ha detto il capogruppo Esposito – prima si applicano e poi si annunciano. Ed in ogni caso il piano deve essere monitorato in molti aspetti, compreso quello relativo agli ambiti territoriali».

Non contento della difesa d’ufficio levatasi dai banchi del centrosinistra, Oliverio ha voluto chiudere il dibattito con la replica della giunta. «Portiamo a compimento un percorso di programmazione importante in settori altrettanto importanti. Un Piano per il quale c’è stato confronto approfondito anche in consiglio regionale».

Oliverio ha ricordato il lungo commissariamento del settore «che ci ha fatto vivere in un’emergenza permanente e non governata, che veniva accesa all’occorrenza per giustificare la straordinarietà della gestione. Da due anni noi abbiamo messo mano al problema: l’emergenza non è definitivamente risolta ma è sotto controllo, perchè nella stragrande maggioranza delle città non abbiamo più montagne di rifiuti nelle strade».

E poi la replica diretta a Guccione: «Discariche zero indica una tendenza, un obiettivo. Di sicuro con noi non si apriranno nuove discariche. Anzi voglio ricordare che c’è la mia firma sotto gli atti di chiusura di Casignana, Pianopoli e Battaglina. Questi sono fatti e non chiacchiere».

Riccardo Tripepi