La consigliera regionale di Forza Italia non ha ancora formalizzato il suo passaggio nel Carroccio ma già spara ad alzo zero contro l’assessore del “suo” partito e il commissario del nuovo ente regionale
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Le Europee si stanno abbattendo come un ciclone sulla politica calabrese. Abbiamo parlato a lungo delle grandi manovre nei partiti, fra le quali si registra anche il passaggio della forzista Katya Gentile nelle file del Carroccio.
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La Gentile da tempo è in sofferenza nel suo rapporto con Forza Italia, oggi forte evidentemente del passaggio alla Lega, si è liberata con una nota stampa da leghista in pectore in cui attacca ad alzo zero proprio il suo partito. Nella nota, infatti, la Gentile parla di manovre demolitorie della riforma che ha portato alla nascita del Consorzio di bonifica unico. Nella nota dice che queste manovre vengono paradossalmente messe in atto proprio dall’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo e dal commissario del Consorzio unico, Giacomo Giovinazzo, già direttore del Dipartimento Agricoltura oggi sostituito da Occhiuto dopo la vicenda giudiziaria che lo ha interessato.
Gentile dice che i due hanno peccato di slealtà nei suoi confronti perché la riforma era stata discussa con lei (nelle vesti di presidente della commissione Agricoltura) in una serie infinita di riunioni e incontri, salvo poi metterla in atto a colpi di leggi omnibus che pian piano hanno snaturato il senso della riforma.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso, però, è stato il bando per la selezione della dirigenza del maxi-Consorzio. La Gentile aveva chiesto che potessero partecipare anche i laureati in Scienze geologiche, in considerazione delle caratteristiche orografiche della Calabria e il problema del dissesto che impatta notevolmente sull’agricoltura. Questa indicazione invece è stata disattesa.
«Inspiegabili omissioni che finiscono, quindi - scrive la Gentile - col relegare nel dimenticatoio l’ambito relativo al dissesto idrogeologico, di cruciale importanza per la specificità del territorio calabrese, e col discriminare un’intera categoria professionale. Mi è davvero difficile comprendere quale sia la meta che Gallo e Giovinazzo intendano raggiungere continuando a percorrere il viatico della delegittimazione del lavoro svolto da me e dalla commissione che presiedo, incuranti degli effetti negativi che producono».
Un siluro vero e proprio, quindi, rivolto proprio ad uno dei possibili candidati a Bruxelles e quindi competitor del Carroccio ovvero Gianluca Gallo. Una nota che è l’ulteriore riprova dell’addio a Forza Italia e che anticipa il vento nuovo che rischia di soffiare sulla Cittadella con le Europee, un vento in cui gli alleati della coalizione saranno decisamente meno supini di quanto lo siano stati finora, rispetto al partner di maggioranza relativa del governo regionale ovvero Forza Italia