In campo e al fianco di Silvio Berlusconi fin da quando, nel 1994, il Cavaliere “scese in campo” fondando Forza Italia e cambiando per sempre la politica italiana.

Jole Santelli, la donna che ha soffiato la candidatura alla presidenza della giunta regionale a Mario Occhiuto, ha legato il suo destino politico, ma anche personale, agli azzurri e al cerchio magico di Berlusconi. Era stata eletta nel gennaio scorso come nuova presidente della Regione Calabria con oltre il 55% delle preferenze. Aveva sconfitto l'imprenditore vibonese Pippo Callipo in campo con una coalizione di centrosinistra.


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Chi era Jole Santelli

Di professione avvocato, sin dal giugno 1996 ha iniziato a collaborare con l’Ufficio legislativo del gruppo di Forza Italia a Palazzo Madama, per poi passare a quello di Montecitorio. Fin dal 2000, inoltre, coordina il Dipartimento giustizia del partito azzurro.

 

Per quattro legislature, 20 anni, è stata eletta parlamentare della Repubblica, una volta, nel 2006, in Emilia Romagna, e per due volte ha ricoperto il ruolo di sottosegretario di governo. La prima volta fu sottosegretario alla Giustizia nel terzo Governo Berlusconi (2001-2006), la seconda sottosegretario al Lavoro e alle Politiche sociali nel Governo Letta (2013). Nel 2008, eletta nell’allora Pdl, andò a ricoprire il ruolo di vicecapogruppo alla Camera dei Deputati.

 

Nella corrente legislatura ha ricoperto  l'incarico di vicepresidente della I Commissione (Affari Costituzionali, della Presidenza del Consiglio e degli Interni) e di vicepresidente della Commissione parlamentare antimafia.

 

Stakanovista d’aula, è stata promotrice di 151 progetti di legge ed ha presentato qualcosa come 578 atti di indirizzo e controllo, ovvero mozioni, interrogazioni, interpellanze e ordini del giorno.

 

Dal gennaio 2014 è stata coordinatrice regionale di Forza Italia. Dal momento in cui ci fu la scissione nel Pdl che fino a quel momento era stato guidato dal suo grande amico Giuseppe Scopelliti che poi decise di aderire a Ncd. Anche in quel momento Jole Santelli ebbe la meglio sui candidati uomini per il ruolo e cioè Pino Galati e Nino Foti.

 

Preso in mano il partito, ha esercitato il potere con piglio militare e ferma determinazione, commissariando le federazioni riottose e assorbendo, senza colpo ferire, dimissioni e abbandoni di chi, anche numerosi big e consiglieri regionali, non aderivano al suo verbo.

Inseparabile dai fratelli Mario e Roberto Occhiuto, la Santelli è stata vicesindaco del primo e capolista “a collegi invertiti” con il secondo alle politiche del 2018. Per oltre un anno ha sostenuto la candidatura di Mario governatore, prima di aggiudicarsi la partita dopo il niet della Lega sul primo cittadino del capoluogo bruzio. Poi divenne la peggiore nemica dei due fratelli, ma si giocò la partita in una situazione sicuramente migliore per il centrodestra rispetto a cinque anni prima.

Anche allora Jole era stata protagonista girando in lungo in largo la Calabria con la candidata Wanda Ferro che, sconfitta da Oliverio, non entrò neanche in Consiglio regionale per una modifica incostituzionale alla legge elettorale regionale. Modifica approvata sul finire della legislatura di Scopelliti da una maggioranza di centrodestra, di cui faceva parte anche Fi, e che il partito “dimenticò” di riferire alla adesso senatrice di Fdi. Wanda non gradì per nulla tanto che lasciò Forza Italia e i rapporti con Jole non sono mai più stati gli stessi.

Cinque anni dopo, con il vento in poppa per il centrodestra a trazione sovranista, Jole Santelli scelse la tornata e il momento giusto per giocarsi la possibilità di essere la prima donna a guidare la Regione Calabria.

La governatrice è morta all'alba del 15 ottobre, dopo poco 9 mesi di incarico. 

 

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