La componente della direzione nazionale del Pd scherza sul secondo posto nel sondaggio di LaC («ho mobilitato mia zia e le sue amiche del coro»), ma poi manda un messaggio chirurgico: «Sono finiti i tempi del partito delle Ztl, in Italia come in Calabria». Poi le carezze a Nicola Irto e Wanda Ferro («la rispetto da avversaria») e il sogno del Catanzaro in Serie A
Tutti gli articoli di Politica
PHOTO
Folgorata da Elly Schlein come San Paolo dalla luce divina sulla strada per Damasco. La voce di Jasmine Cristallo, quando si parla di Calabria, è ascoltata con attenzione dalla segretaria a cui è accomunata da una provenienza movimentista. L’attivismo giovanile ha trovato sfogo nella clamorosa vittoria nel congresso del 2023 e nel conseguente ingresso nella direzione nazionale. È il cerchio magico della numero uno dei democrat, che ha garantito fin qui un +6% al partito dal giorno della presa del Palazzo d’Inverno a via delle Fratte 16 a Roma.
Cristallo vive nell’Urbe, ma in Calabria è presente anche se non si vede. O, meglio, tenendo fede al motto del nuovo corso del Pd, “non la vedono arrivare”.
Nelle interlocuzioni per le prossime amministrative è più che mai della partita. Così come per le future regionali, che sembrano dietro l’angolo per quanto se ne parla, ma che sono lontane due anni. Insomma, meno gazebo, più caminetti, circa 36mila voti alle ultime Europee e (forse) lo sfondo di Alexandra Ocasio Cortez sullo smartphone anziché il poster del “Che” in camera. L’abbiamo inserita tra i nomi caldi del centrosinistra per una candidatura al decimo piano della Cittadella. I click sono fioccati.
Cristallo, è arrivata seconda nel nostro sondaggio sui candidati ideali del centrosinistra in Calabria. Qualcuno ha mobilitato truppe cammellate, lei quanti Whatsapp ha mandato?
«Confesso di non aver accolto la notizia del mio nome nel sondaggio, come dire… con giubilo! Intanto perché non ho mai coltivato quella aspirazione, quindi trovarmi catapultata in una competizione mediatica non era esattamente il mio sogno nel cassetto quel giorno e poi per una fifa tremenda di finire ultima che, diciamocelo, non è esattamente il massimo, nemmeno quando stai giocando a bowling con gli amici e il tabellone lampeggia impietoso! Dopo una prima mezz’ora di smad… diciamo smarrimento, per mantenere un registro elegante, ho inviato il link del sondaggio nelle chat della mia famiglia, accompagnato da un accorato appello: “Porca miseria (la versione censurata suona così, più o meno…) fate almeno che non arrivi ultima!” Mia zia, credo con lo spirito operativo di un generale, ha immediatamente mobilitato le amiche del coro e le vicine di casa e non escludo che abbia trasformato il rione in una sorta di comitato elettorale. Scherzi a parte, dopo tre giorni di votazioni non mi aspettavo di mantenere costante la seconda posizione, ho ricevuto un voto molto spontaneo che non avevo ipotizzato in partenza perché non ho truppe organizzate. Negare la soddisfazione del posizionamento finale sarebbe ipocrita, quindi grazie a tutti, dal comitato elettorale casalingo ai sostenitori sparsi: siete stati fantastici».
Primi posti occupati da tre giovani degli anni ’80: Falcomatà, lei e Stasi. Accomunati soltanto dal fatto che siete cresciuti con gli 883 o può essere un segnale da tenere in considerazione? Il PD se la sente o alla fine ripiegherà sui doppiopetti ereditati dalla Prima repubblica e cresciuti nel berlusconismo?
«Vista l’annosa controversia sulla loro giovanile adesione al Fronte della Gioventù, gli 883 non possono essere la congiunzione tra noi. Con affetto verso “Hanno ucciso l’uomo ragno” che avremo sicuramente cantato a squarciagola nelle sere d’estate, credo che ciò che ci accomuna sia la nostra terra: essere nati, cresciuti e fare politica in Calabria, con tutto quello che, nel bene e nel male, questo comporta. Per non eludere la sua domanda: il PD se la sente… di far cosa? Di tenere in considerazione tre espressioni di questo territorio che fanno politica? Credo lo faccia già. Se, invece, vuol chiedermi quali saranno le determinazioni del partito sul tema specifico delle candidature, mi preme ricordare che la linea della segretaria nazionale del PD, come ama ripetere, è “testardamente unitaria”. Le future candidature dovranno,quindi, basarsi su un ragionamento politico molto più ampio e complesso, non certo sulle pur legittime ambizioni personali dei singoli, in doppio petto o meno…».
Lei è reduce dalla campagna elettorale per le Europee (e non ha perso le velleità di arrivare a Bruxelles). Non ha dietro apparati istituzionali né, finora, ha mai mostrato velleità di candidature regionali. Un po’ di voglia le è venuta dopo questo clamore?
«Dice bene, sono “reduce”, un termine che evoca chi ritorna da un’esperienza intensa e che porta con sé un certo senso di fatica. Ho vissuto una campagna elettorale come candidata di servizio in un collegio vastissimo, in un momento particolarmente delicato anche per la mia sfera familiare. Quindi, il bel riconoscimento ricevuto dal vostro sondaggio online mi ha molto gratificata, ma no, non ha suscitato in me alcuna voglia di pensare a una qualsivoglia candidatura. Mi stimola, però, da dirigente, a continuare a lavorare affinché il partito sia pronto per questa futura scadenza elettorale, in quel senso il mio apporto non mancherà».
Di Calabria parliamo tra un qualche domanda. Prima un paio di curiosità. È stata accusata di essere putiniana e c’ha riso sopra. In America, davanti al reazionario Trump e alla capitalista Harris, una comunista come lei (non rida che la vediamo) come si è posizionata?
«Sono stata accusata di essere putiniana semplicemente per aver pronunciato la parola “Pace”, e - sì - è un’accusa che farebbe ridere, se non ci fosse da piangere. Purtroppo, oggi ci troviamo in un contesto in cui le posizioni politiche vengono rapidamente ridotte a etichette strumentali, usate per delegittimare ogni pensiero critico. Se parli di Pace sei putiano, se denunci le politiche genocidarie di un governo di estrema destra, sei antisemita. Un gioco pericolosissimo. Quanto alla candidatura di Harris, è chiaro che non suscitava il mio entusiasmo, non hanno contrapposto a Trump Ocasio-Cortez. Come mi sono posizionata? Ho intensamente sperato che non vincesse Trump».
Ha visto le foto delle deportazioni di migranti in catena? Da questa parte del mondo l’Italia ci riprova: la nave Cassiopea è attraccata in Albania con 49 persone a bordo. Similitudini?
«Più che similitudini, visioni politiche chiarissime e di matrice comune».
Prodi, Franceschini, Gentiloni non gradiscono il nuovo corso del Pd e stuzzicano la sua amica Elly. Se i democrat perdessero l’area cattolica, lei si metterebbe a lutto in nome dell’unità del partito?
«Non direi che non gradiscono il nuovo corso del Partito Democratico, mi pare che siano tutti stati chiari nel riconoscere ad Elly Schlein la capacità di leadership e di guida di un nuovo corso che punta a tenere unito sia il fronte progressista che quello cattolico democratico e quello riformista. Il PD è un partito che unisce diverse culture e tradizioni politiche, e i cattolici democratici rappresentano una di queste. Parlare di “lutti” o immaginare una scissione mi sembra un esercizio di fantapolitica, privo di fondamento. Ripetendo una citazione molto efficace di Emily Dickinson, che la segretaria ha recentemente usato : “Non sapendo quando l’alba possa venire, lascio aperta ogni porta”».
Sanità, infrastrutture, lavoro: di cosa ha bisogno la Calabria per Jasmine Cristallo?
«Beh, credo tutti risponderebbero che tutte e tre le voci citate siano determinanti e legate tra loro. Intanto, parliamo di tre diritti costituzionalmente garantiti, non possono essere un punto di vista soggettivo, sono un obbligo per chi governa, ad ogni livello, vanno necessariamente messi in cima alla propria agenda. Ogni cittadino calabrese deve potersi curare con la stessa qualità di servizi erogati ai cittadini delle altre regioni e per farlo serve riorganizzare tutto il sistema sanitario, fornendo ai professionisti strumentazione e spazi adeguati. Le infrastrutture sono lo strumento cardine per una sanità connessa, una rete economica forte e una proposta di accoglienza all’altezza delle bellezze che la Calabria può offrire ai suoi visitatori, per esempio. In tutto questo, il lavoro adeguatamente retribuito e riconosciuto permetterebbe di frenare lo spopolamento e di restituire dignità a chi in questa terra vuole investire e rimanere. Oggi, non vedo una visione sulla interconnessione per lo sviluppo di questi tre pilastri, solo interventi spot e sganciati tra loro. Una politica nettamente insufficiente».
Il Pd in Calabria annaspa ad ogni competizione elettorale, è vero che qui è l’espressione delle Ztl come a Roma dove ormai vive?
«Il PD non sta affatto annaspando nelle competizioni elettorali. Al contrario, ha conseguito risultati significativi nella stragrande maggioranza dei comuni e in tutte le grandi città, ottenendo di recente una storica vittoria a Vibo Valentia. L’espressione “partito delle ZTL” appartiene a un passato che ha preceduto la sconfitta del 2022 e l’avvio di una nuova fase costituente. La vittoria di Elly Schlein alla segreteria ha segnato un punto di svolta, una riorganizzazione profonda che ha rafforzato il partito, tanto che in un solo anno il PD ha guadagnato sei punti percentuali. Oggi, il PD è un partito che affronta con serietà le principali sfide del nostro tempo. Lavoro, salario minimo, sanità pubblica, scuola pubblica e la difesa dei diritti sociali e civili sono al centro della nostra agenda. Siamo una forza politica che sa dialogare con la società, con la grande ambizione di rispondere in modo concreto alle esigenze del Paese».
Irto è più democristiano nell’animo o nel metodo?
«Ma se mi parla sempre di compagni…!»
L’amministrazione Fiorita arriverà fino a giugno così da gustarsi di nuovo i playoff del Catanzaro per andare in Serie A?
«Sui playoff del Catanzaro per la massima serie facciamo i dovuti scongiuri, non scherziamo con le cose serie! L’amministrazione Fiorita arriverà a fine consiliatura».
Per concludere, rompa il fronte: ci dica un politico calabrese di centrodestra che rispetta come avversario. L’opzione nessuno non è contemplata.
«Rispetto come avversaria Wanda Ferro».