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Va dato merito al Presidente Mario Oliverio e alla sua giunta di aver ottenuto per i calabresi un risultato di fondamentale importanza, frutto dell’impegno e soprattutto della capacità di attribuire a questo settore la priorità assoluta.
La Calabria ha riacquistato credibilità agli occhi delle istituzioni europee grazie alla serietà e al rigore nel lavoro.
A questo, adesso, deve far seguito il massimo senso di responsabilità da parte di tutti.?
Quella del Por è una sfida che chiama in causa l’intera classe dirigente della nostra regione, che ha il compito di cambiare il volto della Calabria attraverso la concretizzazione di quanto contenuto nei documenti approvati a Bruxelles.?Non è una semplice questione formale il passaggio dalla logica della “spesa” alla logica dell’“attuazione” del Por.
L’obiettivo perseguito fino al Programma 2007-2013, attualmente in fase di affannosa e definitiva chiusura, è stato quello di impegnare e rendicontare la maggiore quantità di risorse, senza peraltro risultati efficaci, per impedirne il disimpegno automatico.?
Ora, invece, lo scopo deve essere quello di mettere in atto, concretamente, il grande progetto che abbiamo in mente: un’idea diversa di Calabria, una regione finalmente moderna, sicura e sviluppata.
Perché tutto questo si realizzi e non resti ancorato alla sfera delle buone intenzioni, è necessario un impegno collettivo immediato, costante e consapevole.?
Questa è l’ultima opportunità che ci è concessa per sganciare la nostra regione dal fondo di ogni classifica sugli indicatori socio-economici.
Ecco il motivo per il quale mi appello alla classe dirigente calabrese, ai sindaci, alla pubblica amministrazione, agli imprenditori, alle università, alle associazioni e ai cittadini. Rimbocchiamoci tutti e subito le maniche per attuare il Por.
I calabresi da oggi sono artefici del loro destino e responsabili della loro sorte.?
Non ci sono più alibi per nessuno: è tempo di mettersi al lavoro.