Dopo gli avvenimenti degli ultimi giorni - riguardo la questione migranti e la querelle tra l’Italia e la Sea Watch - il presidente della Provincia di Cosenza Franco Iacucci e il presidente di Legambiente Calabria Francesco Falcone decidono di lanciare un messaggio sociale al territorio esponendo la coperta termica, simbolo dell’Italia che accoglie. 

«Ciò che sta accadendo in Italia e nel resto del mondo, sul tema dell’accoglienza, è sempre più indegno e incivile», ha dichiarato Iacucci. «Penso alla vicenda delle ultime ore della Sea-Watch e non solo -ha continuato -. È di ieri l’immagine straziante di un papà e di una bimba ritrovati morti, abbracciati, annegati nel Rio Grande mentre cercavano di passare il confine tra Messico e Stati Uniti. Secondo le Nazioni Unite, nel 2018 le persone costrette a lasciare le loro case sono aumentate: 2,3 milioni in più, la cifra più alta mai registrata dal dopo guerra ad oggi. E si tratta di un numero certamente sottostimato.  La chiusura dei porti e il decreto Sicurezza violano i principi affermati dalla nostra Costituzione e dalle Convenzioni internazionali e producono conseguenze negative sull’intera società italiana, ormai pervasa da una retorica razzista preoccupante. Per questa ragione abbiamo voluto dare un segnale, sperando di risvegliare le coscienze, aderendo come Provincia di Cosenza alla Campagna #IoAccolgo ed esponendo dal balcone del nostro Palazzo, in Piazza XV Marzo, la coperta termica che ne è il simbolo. Invito tutti i sindaci a fare altrettanto, di sicuro anche il mio Comune - Aiello Calabro - esporrà la coperta dorata per manifestare solidarietà a chi accoglie».

#IoAccolgo

L’idea è stata lanciata da un flash mob di protesta andato in scena il 13 giugno scorso in Piazza di Spagna, nel cuore di Roma, tra centinaia di turisti ed è promossa da un gruppo di 46 organizzazioni, tra cui Legambiente. Alla campagna #ioaccolgo hanno già aderito centinaia di associazioni, le sigle sindacali, nonché migliaia di cittadini e cittadine. «Una campagna che consente di schierarsi perché non schierarsi, di questi tempi, significa rendersi complici», ha concluso Iacucci.