Ne resterà solo uno alla fine. Di "bottino" elettorale sia ben chiaro, per il resto è di questo mondo la non immortalità, per qualcuno persino dell'anima. Il "bottino" elettorale è quello della dinasty Gentile, la "famiglia" in politica se ve ne è una.

Storici fratelli, Pino e Tonino, diversi nelle movenze e dietro le urne con il primo a conservare scientificamente il consenso e il secondo a far carriera a Roma. Finché la squadra è una sola il gioco regge, anche se la simbiosi è un'altra cosa. Con la progenie e l'inevitabile indebolimento di potere del Terzo millennio il tavolo invece si spacca. E di brutto pure. Amare non si sono mai amati i cugini Katya (consigliere regionale e figlia di Pino) e Andrea (aspirante parlamentare e figlio di Tonino, protagonista indiretto della memorabile sceneggiata telefonica del Cinghiale). Ora però il rischio concreto è oltrepassare il fiume del formalismo con Katya che viene descritta fiume in piena con argini di plastica a contenerne l'ira funesta. Della serie, se inizia a parlare col ghigno non diventa una messa. Il presente, e soprattutto il futuro, spaccano la dinasty.

Katya venerdì entra in Lega ufficialmente. Arriva Durigon per l'occasione, non Salvini che se ne guarda bene dal momento che ne ha intuito il carattere fumantino e si protegge dagli effetti collaterali. L'intera operazione l'ha guidata e fortemente voluta Simona Loizzo, è lei che di fatto transita un Gentile in Lega. Forte il legame tra le 2 sin dalle Comunali di Cosenza, l'epoca è quella di Katya vicesindaco di Mario Occhiuto prima di diventarne il più acerrimo dei nemici. Il legame tra Simona Loizzo e la griffe Gentile, del resto, non è pari solo al mistero della tomba di Alarico a Cosenza. Con Katya certo. Con Tonino a suo tempo. Più o meno sempre con Pino, il "tesoriere" del consenso popolare della dinasty secondo le mura antiche della città. E non a caso oggi è "intifada" per l'eredità dietro le urne.

Pino non ha mai litigato con nessuno, non è nel suo Dna. Per Tonino, al contrario, è tosta rintracciare alla distanza chi non si sposta o non viene allontanato. Oggi però, forse ancora una volta e per l'ennesima volta, Tonino immagina di spendere e investire il marchio al tavolo del potere degli Occhiuto e di Forza Italia di Cannizzaro e Tajani. Il tavolo che "si porta" di più. "Avanza" un seggio alla Camera per Andrea e la "cambiale" gli azzurri si impegnano a firmarla, incassarla è un'altra cosa. Pino invece, dalla curva esistenziale che si ammira agli Ottanta, forse è stanco di ammirare la tenace (e fumantina) Katya imbarcare sempre le rotte più complesse e faticose. Tanto più che ne è il "tesoriere" del marchio elettorale di famiglia almeno a dar retta alle mura antiche di Cosenza. Da qui "l'intifada" (poco) Gentile. Di presente ma soprattutto di prospettiva. Katya venerdì passa in Lega dopo aver sbattuto con violenza la porta in faccia agli Occhiuto. Il rumore più forte si sentirà dopo. Andrea al contrario è (politicamente parlando) nelle mani proprio dei fratelli Occhiuto che come dinasty si candidano a superare quella storica dei Gentile. Katya a rafforzare un asse su Cosenza con Simona Loizzo in ottica Regionali. Andrea, se prende il volo per Roma, proiettato su tutt'altro e con tutt'altri. In mezzo le Europee. Non resta che allacciare le cinture...