«In queste settimane ha fatto più la giunta Santelli che Palazzo Chigi». È netto il giudizio di Matteo Salvini sull’operato della governatrice della Calabria. Anche se, in verità, non potrebbe essere altrimenti, visto che la Lega condivide con Fi e Fdi il governo della Regione.

 

Il leader del Carroccio è intervenuto in diretta a Prima della notizia, la trasmissione di approfondimento giornalistico che precede il Tg di LaC. Intervistato dal direttore Pasquale Motta, Salvini ha elogiato l’operato della presidente Santelli e non ha negato le tensioni che attraversano la Lega in Calabria, soprattutto con riferimento al vicepresidente della giunta Nino Spirlì e al deputato Domenico Furgiuele, che devono fare i conti con un crescente dissenso tra le fila del partito calabrese.

«Sistemerò le cose in Calabria personalmente»

Salvini, comunque, ha avuto parole di elogio, soprattutto per Spirlì, sottolineando che entrambi «fanno parte di una squadra». «Ed è quella, la squadra, che a me interessa. Se c’è qualcosa da sistemare lo farà personalmente, venendo in Calabria appena possibile. Per ora non posso che rinnovare la mia stima per tutte le donne e gli uomini, anche se non hanno un ruolo istituzionale, che si impegnano per la Lega in Calabria».

«Il governo Conte ha fallito»

Più ampio il suo argomentare sulle questioni nazionali, in particolare su quello che ha definito «il totale fallimento del governo Conte», riferendosi soprattutto ai ritardi accumulati nel dettare le linee guida della fase 2 e nell’erogazione degli aiuti economici, criticità che si sono catalizzati nei continui rinvii nell’approvazione definitiva del decreto Rilancio.
«Ancora aspettiamo le linee guida – ha sottolineato Salvini -. Se sei un commerciante che deve riaprire lunedì non puoi ricevere le indicazioni dal Governo domenica notte». Il leader della Lega ha stigmatizzato anche i ritardi in materia di cassa integrazione: «A marzo avevamo avvertito Palazzo Chigi che non cambiando le procedure i soldi non sarebbero arrivati ad aprile come invece assicuravano che sarebbe accaduto. Avevamo ragione».

«Regolarizzazione dei migranti favore per chi sfrutta il lavoro nero» 

Incalzato da Motta, Salvini ha poi affrontato il tema della regolarizzazione dei migranti impegnati in agricoltura e nell’assistenza domiciliare (colf e badanti), rimarcando la sua opposizione: «Perché devo premiare con una sanatoria gli irregolari e chi sfrutta il lavoro degli irregolari? Ci sono tante persone che, se pagate in maniera dignitosa, farebbero qualunque lavoro. Ci sono anche tanti immigrati con i documenti in regola in cerca di un lavoro. Invece si decide di premiare chi non lo merita».

«Serve una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali»

Diametralmente opposto, invece, l’approccio nei riguardi di una ipotetica sanatoria fiscale: «Sono in arrivo 8 milioni di cartelle esattoriali per altrettanti italiani. Un paese normale che deve affrontare un’emergenza di questo tipo ricorre alla rottamazione al 30 per cento con saldo e stralcio. In questo modo lo Stato incasserebbe risorse importanti e i cittadini tornerebbero liberi di operare senza fardelli in un momento così difficile».

«Il Mes è una trappola»

Il leader della Lega ha poi ribadito anche il suo No al Mes, il fondo salva-Stati, non credendo che sia libero da condizioni come viene assicurato. «Lo rifiutano Grecia, Spagna e Portogallo, che stanno messe peggio – ha detto -. Non capisco perché dovrebbe accettarlo l’Italia, rischiando di essere messa sotto controllo dalla Ue. Molto più conveniente e sicuro usare i soldi stampati dalla Bce, che sono a interessi zero e senza condizioni».

«Silvia Romano esibita dal Governo, favore ai terroristi»

Altro tema nazionale, quello delle polemiche scoppiate dopo la liberazione di Silvia Romano e l’ondata di odio che l’ha travolta sui social.
«Il deputato della Lega Alessandro Pagano ha definito Silvia Romano “neo-terrorista”», ha ricordato il direttore Motta, chiedendo a Salvini se non sentisse in parte la responsabilità della campagna che si è scatenata sui social, soprattutto con riferimento alla sua conversione all’Islam.
«Io le ho solo rivolto un bentornata – ha risposto – non ho mai tirato in ballo la sua conversione. L’importante è che sia tornata a casa dai suoi cari. Altro paio di maniche è invece l’atteggiamento del Governo, che l’ha esibita in diretta mondiale facendo un favore ai suoi rapitori e al business dei sequestri usati per finanziare il terrorismo».