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Mario Oliverio è stato il primo presidente di Regione destinatario di un provvedimento di interdizione ma non è stato l'unico. Pochi giorni dopo Mario Oliverio infatti, anche Nicola Zingaretti ha ricevuto la stessa sanzione dall'Anac, Autorità Nazionale Anticorruzione, presieduta da Raffaele Cantone. Stesso provvedimento e stessa motivazione: entrambi i presidenti di Regione hanno conferito nomine su cui grava l'incompatibilità. Oliverio ha nominato Santo Gioffrè commissario dell'Asp reggina, Zingaretti ha scelto Giovanni Agresti come commissario straordinario dell'Ipab Ss. Ecco quindi la sanzione: poteri di nomina sospesi per 90 giorni.
A questo punto sarebbe scontato pensare: stesso provvedimento, stessa motivazione e quindi stesso risultato. Invece No. Come dice Goffredo Buccini su il "Corriere della Sera": "Due nomine contestate, nella sanità laziale e in quella calabrese, e due risultati assai diversi, a seconda che il rilievo venga mosso a Roma o a Catanzaro". Ieri, infatti, nel Lazio, la responsabile anticorruzione della Regione ha messo fine alla vicenda dichiarando "illegittimo il provvedimento" perchè Agresti ha "prodotto una dichiarazione mendace". Zingaretti, quindi, si evita i tre mesi di sospensione mentre Mario Oliverio dovrà ancora attendere. E' di questa mattina, infatti, la notizia che sarà il Tar del Lazio a occuparsi del ricorso presentato dal governatore calabrese.