“Quale Sviluppo per il Mezzogiorno e la Calabria”. L'iniziativa della Cgil a Lamezia Terme, alla presenza del segretario generale Maurizio Landini, è stata incentrata sul grande tema dello sviluppo. Tema che diventa sempre più difficile e grave in tutti i suoi aspetti: lavoro, istruzione, sanita, ambiente ed Infrastrutture. In buona sostanza per il segretario generale del più grande sindacato italiano, che quest'anno compie 120 anni, oggi sui temi dello sviluppo bisogna affrontare un nodo di sistema. Perché in questo tempo il confronto sui temi fondamentali deve essere internazionale. E se questo è vero per il sistema Paese, se all'ordine del giorno della politica italiana c'è l'autonomia differenziata, allora per Landini bisogna partire dal concetto che il confronto deve unire e non dividere. 

Un minuto di silenzio osservato per le morti sul lavoro prima di un dibattito che ha visto, insieme al quartier generale della Cgil Calabria, anche la presenza del presidente della giunta regionale, Roberto Occhiuto a cui il sindacato ha chiesto intanto l'intesa per protocolli sul lavoro a partire capacità di spesa e sui bandi regionali. In primo piano dunque la “vertenza Calabria” attraverso cui, come ha sottolineato il segretario regionale Angelo Sposato, i temi legati allo sviluppo saranno portati in piazza. In tutto questo ragionamento naturalmente la Cgil chiede maggiore attenzione sulla lotta alla criminalità organizzata. E se la Confindustria di Ferrara ha fatto emergere «le cose positive, il made in Calabria e le multinazionali che vi operano, parlando di una discreta capacità di questa regione in termini di capacità di attrazione di investimenti», il sindacato dei lavoratori la pensa diversamente. 

Sposato (Cgil): «Se non cresce il Sud non cresce il sistema Paese»

Al presidente Occhiuto la Cgil ha infatti chiesto di costruire un tavolo sul lavoro con politiche attive per le donne e per i giovani. Tavoli settoriali sulle politiche sul turismo, sulla sanità è sull'ambiente. «La Calabria non può stare fuori da un processo di sviluppo del Mezzogiorno - ha detto Sposato -, inteso come problema nazionale. Se non cresce il Sud non cresce il sistema Paese». E la ferma opposizione della Cgil rispetto all'autonomia differenziata «l'apertura a questo progetto - ha detto Sposato a Occhiuto - è stato un errore. Non serve a nessuno e non lo vuole neanche la Confindustria». 

Bianchi (Svimez): «Esiste un divario nell'offerta di servizi essenziali tra Nord e Sud»

Per il direttore di Svimez Italia Luca Bianchi il dato per la Calabria rimane sconfortante. «Mettiamo i numeri davanti ai problemi. Il dato più rappresentativo è quello sull'emigrazione delle nuove generazioni. C'è anche un problema di diritti di cittadinanza - ha detto Bianchi -, una divaricazione che esiste nell'offerta di servizi essenziali tra Nord e Sud. Nel 2021 e nel 2023 la Regione Calabria è cresciuta insieme al resto del Paese. Grazie a misure mirate come il Pnrr anche la Calabria aveva reagito. Il problema è che adesso la situazione è di nuovo cambiata. Lo shock energetico, le guerre in corso stanno determinando nuovi scenari poco confortanti».

Occhiuto: «Il mio partito farebbe bene a votare contro l'autonomia differenziata alla Camera»

Il presidente Occhiuto da parte sua ha accettato il confronto, a tratti serrato, su questioni cogenti come autonomia differenziata, sanità, industrializzazione e andando dritto al punto della vertenza Calabria: «Sono riconoscente anche al sindacato per l'azione di pungolo per le tante emergenze della Calabria, non si può governare una regione così complicata senza concertazione. Stiamo cercando di assorbire il precariato ma per l'esodo dei giovani bisogna creare le opportunità. Per combattere lo spopolamento dobbiamo guardare sui flussi migratori». E sulla questione più scottante ha risposto: «Di autonomia differenziata non si deve parlare se prima non si parla di risorse e se non c'è la garanzia che i diritti dovranno essere uguali per tutti sia al Nord che al Sud, il mio partito farebbe bene a votare contro alla Camera».

La sindaca Fragomeni di Siderno, da dove la vertenza Calabria è partita, ha rivendicato il diritto dei calabresi a migliori condizioni di lavoro e di sussistenza solidarizzando tra l'altro con gli studenti di Pisa.

Landini (Cgil): «Situazione del Paese è molto grave e nessuno da solo va da nessuna parte»

Maurizio Landini ha concluso parlando alla platea del Teatro Grandinetti per oltre 50 minuti. «Oggi la situazione del Paese è molto grave e nessuno da solo va da nessuna parte. Adesso più che mai serve il confronto che se viene meno ne va della democrazia. Questo il punto. E la Calabria chiaramente risente di questo quadro internazionale gravissimo. Dalla pandemia - sempre Landini - alla trasformazione digitale e tecnologica senza precedenti che cambia il modello di sviluppo e di produzione, al cambiamento climatico il mondo è cambiato. Dobbiamo fare i conti con la guerra che è tornata a essere lo strumento di regolazione dei rapporti internazionale. Si stanno ridefinendo gli equilibri geopolitici del mondo.  In questo scenario gli europei e gli italiani sono solo delle comparse. Ciò che si richiede è una capacità di confronto e di mediazione per governare le scelte con la centro la persona e non il profitto».

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Sulla questione sanità Landini taglia corto: «Si è tagliata la spesa della sanità pubblica a favore del privato». Contro quindi il Governo dall'autonomia differenziata ai diritti, sanità, scuola lavoro che devono essere garantiti allo stesso modo: «L'integrazione deve diventare uno strumento d'investimento per il futuro e poi bisogna mettere in discussione il sistema di regole che si è creato. il quadro richiede un cambiamento che metta al centro la persona e non i mercati senza regole e senza vincoli».