NicTerremoto giudiziario a Pozzuoli, in Campania, dove insieme al sindaco Vincenzo Figliolia indagato nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti al Rione Terra c’è finito oltre all’imprenditore Salvatore Musella, anche il dirigente del Partito democratico e della Regione Campania, Nicola Oddati.

Già assessore al Comune di Napoli negli anni novanta ed ex coordinatore della segreteria nazionale del Pd con Nicola Zingaretti, di cui era considerato uomo macchina, Oddati attualmente dirige l'ufficio di rappresentanza della Regione Campania nella capitale e coordina le Agorà del Partito Democratico.

Il blitz negli uffici del Comune di Pozzuoli, per il sequestro degli atti sulla ricostruzione dell’area sottoposta ad indagine, era scattato nella mattinata di ieri ad opera della Guardia di Finanza. Ma solo nel pomeriggio era stata diffusa la notizia degli iscritti nel registro degli indagati.

Nicola Oddati è comunque personaggio noto negli ambienti dem, che ha fatto diverse capatine in Calabria. Le ultime in ordine di tempo nel corso dell’ultima campagna elettorale per le regionali sostenendo le candidature di Nicola Irto e Patrizia Liberto nel reggino. Ma Oddati fu anche uno dei più convinti sostenitori di Irto nel periodo seppur breve della designazione del politico reggino quale candidato alla Presidenza della Calabria, non sottraendosi al sostegno della nuova candidatura di Amalia Bruni dopo il clamoroso tira e molla tra il segretario Enrico Letta, il commissario del Pd bruzio Francesco Boccia e lo stesso Irto.   

Ma ancor prima Oddati si era fatto notare per aver illustrato - insieme al senatore Marco Furfaro, al capo dell'Organizzazione Stefano Vaccari, Giuliano Pisapia e la sardina Mattia Santori - le finalità di “Prossima”, corrente interna ai democrat orfani di Zingaretti, come “una rete politico-culturale aperta, che ha legami con l’esterno”.

Anche in quel caso provò a portare il verbo in Calabria. Le cronache infatti raccontano di un incontro lametino per pochi intimi da inquadrarsi nel lasso di tempo in cui i dem si scottarono con la discussa candidatura di Maria Antonietta Ventura apertamente non digerita dal dirigente del Pd. A quella riunione furono notati l’allora presidente della Provincia di Cosenza Franco Iacucci, ma anche Enzo Bruno, ex presidente della Provincia di Catanzaro e tra gli altri Carolina Girasole.