L'eurodeputato chiede di conoscere i motivi per cui l'imbarcazione sia stata avvistata soltanto poco prima del suo avvicinamento all'Italia e non invece nei giorni precedenti, quando si trovava davanti alle coste della Turchia e della Grecia
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«Il naufragio di Steccato di Cutro è una tragedia umana che obbliga a indagini approfondite, ma non sull’operato delle autorità di pubblica sicurezza italiane, quanto piuttosto sull’azione di Frontex in questa occasione». É per questa ragione che Vincenzo Sofo, componente della commissione Affari interni del Parlamento Europeo annuncia di aver presentato un'interrogazione urgente al commissario europeo agli affari interni Ylva Johansson e all'alto rappresentante agli affari esteri e alla sicurezza Josep Borrell. «Ho chiesto - spiega l'esponente di Fdi - da una parte il rafforzamento dell'attività di pattugliamento di Frontex, il cui mandato è da tempo oggetto di un attacco ideologico da parte delle sinistre europee, e dall'altra un'indagine per verificare se vi sia qualcuno che gioca con la vita dei migranti pur di mettere sotto pressione l'Italia».
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«Secondo quando ricostruito - scrive l'eurodeputato Vincenzo Sofo - il barcone naufragato sarebbe stato avvistato da un velivolo Frontex a 40 miglia dalle coste calabresi, dunque non in acque italiane bensì internazionali. Ciò che colpisce è la rotta compiuta prima di affondare. La barca infatti sarebbe salpata da Smirne in Turchia, transitando per lungo tempo davanti alle coste turche e greche prima di ritrovarsi in mare aperto. Mi domando dunque come mai l'avvistamento sia avvenuto così tardi, soltanto quando si stava compiendo l'avvicinamento all'Italia. Un ritardo che ha compromesso la tenuta dell'imbarcazione e causato la morte di tutte quelle persone».