Il capogruppo del Pd dopo il vertice tra il premier e la presidente calabrese: «La sua ordinanza ha fatto fare una brutta figura a tutta la regione»
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«Ci fa davvero piacere che la presidente Santelli mostri segni di ravvedimento ricordando che esiste un governo nazionale e un presidente del Consiglio dei ministri, incontrandolo oggi per chiedere attenzione sulle opere pubbliche e la sanità calabrese. Quel che meraviglia è leggere che la presidente ha affermato, testualmente, di “non serbare rancore al premier Conte” per la bocciatura da parte del Tar della sua ordinanza “tavolini bar”. Non ci è dato sapere se serba rancore verso il ministro Boccia, paladino-custode del rispetto della Costituzione e dei rapporti Stato-Regioni».
A dirlo è il capogruppo del Pd in consiglio regionale Domenico Bevacqua.
«Evidentemente – continua –, la Santelli ha un’idea alquanto originale della separazione dei poteri in uno Stato democratico e dei rapporti fra le istituzioni. Certo sarebbe un grande passo in avanti se si rendesse conto che non si tratta di rapporti fra privati cittadini, che gli organi giurisdizionali non obbediscono al governo, che l’ordinanza in questione non ha fatto fare una magra figura a lei ma alla Calabria tutta. Perché lei è presidente di una Regione e ogni suo atto normativo è, di per sé, rappresentativo dell’intero territorio regionale e di tutti i cittadini calabresi».
«Forse, però, il prof. Conte, con la pazienza che lo contraddistingue – conclude Bevacqua –, avrà avuto modo di chiarirle qualcosa in merito durante il colloquio. Almeno si spera».