Accelerazione del Pd sul nome di Nicola Fiorita, candidato a sindaco di Catanzaro in nome e per conto del centrosinistra tradizionale. A breve, infatti, è previsto un incontro a Roma fra Francesco Boccia, responsabile di Autonomie territoriali ed Enti locali del partito lettiano, e una delegazione calabrese, e del suo capoluogo naturalmente, con alla guida il segretario regionale Nicola Irto e il deputato Antonio Viscomi, che hanno fortemente voluto o comunque dato l'ok (senza se e senza ma), anche su indicazione di un altro paio di maggiorenti locali, alla scelta del leader di Cambiavento.

Una soluzione che non può certo definirsi una sorpresa, perché pur se arriverà a ridosso delle “Idi di Marzo” era in realtà già maturata poco prima di Natale scorso.
Quasi tre mesi fa, insomma. Tanto che ora è solo questione di apporre il sigillo, fugando ogni ultimo residuo dubbio (o speranza, a seconda dei casi) nutrito da più di qualche simpatizzante della coalizione, e non solo, di una virata in extremis nella direzione di uno degli altri due aspiranti sindaci di area Democrat quali il socialista Casalinuovo e, se possibile ancor di più considerata l’appartenenza e l’estrazione, Valerio Donato. Nulla da fare, però. E via libera al prof Fiorita, in sostanza, salvo incredibili ripensamenti proprio in extremis.

Ma con il conseguente carico di malumori, appena messo in rilievo, all’interno dello schieramento. Che sul delicato argomento non appare di sicuro, e neppure si mostra, compatto. Soprattutto per quanto riguarda il gruppo a sostegno di Casalinuovo, che a differenza di quello di Donato era sembrato nella componente di iscritti o militanti Dem ancora in qualche modo molto dialogante con il Pd stesso. E la riprova la si rinviene anche nel clima di collaborazione, o quantomeno di fitta interlocuzione, avuta da questa parte politica ai recenti congressi, provinciale e cittadino, del partito. Alla luce della citazione sulle Idi di Marzo è tuttavia forse il caso di aggiungere pure che ormai il «dado è tratto».

Fiorita sarà in lizza ufficialmente sostenuto dal centrosinistra tradizionale. Stato di cose che tiene quindi ancora in piedi, seppur in linea teorica, l'ipotetico confronto - peraltro auspicato dai diretti interessati, per come più volte scritto da LaC News24 - con Marco Polimeni. Che sarebbe in campo in rappresentanza del centrodestra, come ovvio. Soluzione per cui si sta battendo il vertice regionale di Forza Italia, pur non parlandone affatto o accreditando tesi contrarie.

Il “duello” su cui si discute sarebbe inoltre curiosamente gradito a entrambi i possibili contendenti, che hanno oltretutto diversi punti in comune, convinti di potersi superare con relativa facilità. Ma chissà chi avrebbe effettivamente ragione alla prova dei fatti o, meglio, dei voti. Comunque sia, se davvero dovesse profilarsi tale sfida, ci si troverebbe di fronte a una situazione tipica del Gioco dell’Oca dove capita di tornare alla casella di partenza (nella circostanza recante una data risalente a molti anni fa) con buona pace di quanti si sono dati - e ancora adesso si stanno dando - da fare per dipingere scenari diversi.