Per il segretario regionale del Partito socialista l'ultima tornata elettorale è stata una batosta per il governatore». Definisce l'accentramento dei poteri pericoloso e dice: «Il centrosinistra deve scendere in campo, a partire da Rende»
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Secondo Luigi Incarnato, segretario regionale del Psi, per Roberto Occhiuto «la ricreazione è finita». Lo ha detto ieri in un hotel rendese nel corso di un incontro organizzato dalla locale federazione del suo partito per un’analisi del voto delle Europee e le prospettive politiche future della città di Rende. La ricreazione per Incarnato sarebbe finita perché le contraddizioni interne alla maggioranza di centrodestra stanno venendo fuori.
Non c’è solo la questione dell’autonomia differenziata, ma ci sono anche i dati delle Europee a dimostrarlo. Fi in provincia di Cosenza non ha sfondato, anzi. Nelle tre città che vorrebbe conurbare gli Azzurri sono quinto partito a Cosenza, sesto addirittura a Rende e Castrolibero. Il centrodestra, poi, è stato asfaltato a Corigliano Rossano e Incarnato si dice certo che perderà anche lunedì a Vibo Valentia. Colpa di una gestione da «Governatorato» della Calabria, dove Occhiuto ha accentrato su di sè tutto, senza fare toccare palla ai suoi alleati. Ha commissariato l’acqua e i rifiuti con l’Arrical dove ha già deciso tutto dal soggetto gestore al modello organizzativo con un commissario che è lì da due anni esautorando i sindaci. Ha commissariato i Consorzi di Bonifica, la sanità, ha comperato le terme, gli aeroporti «andiamo da un notaio - scherza ma non troppo Incarnato - e consegniamogli le chiavi della nostra regione. Facciamo prima».
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Incarnato per rendere plastici i pericoli che nasconde questo accentramento fa l’esempio della legge sulle fusioni, modificata con una omnibus, in base alla quale non c’è bisogno delle delibere dei consigli comunali per avviare il processo, ma può farlo direttamente la Regione. «Capite questo cosa significa? Che se vuole far sciogliere il comune di Corigliano Rossano, la Regione potrebbe presentare una legge per la fusione con Paludi e Stasi va a casa».
Il nuovo ospedale a Cosenza
Il socialista assicura che non lo dice perché contrario alla fusione fra Cosenza, Rende e Castrolibero ma anche lì «Vorrei capire come intende costruire Occhiuto questa nuova realtà urbana. Con un lodo arbitrale, i cui contenuti nessuno conosce, ha fatto perdere i finanziamenti della metropolitana leggera. Sul nuovo ospedale prima è stato il fratello a farci perdere tempo sull’ubicazione del sito. Il sindaco Franz Caruso aveva deciso di realizzarlo a Vaglio Lise perché c’era un procedimento già avviato, uno studio di fattibilità pagato dai cittadini. Il presidente ha detto che non andava bene, ha fatto fare un altro studio di fattibilità. E ora? Esiste un progetto? Quando si farà questo ospedale? Vi sembra che l’Annunziata sia strutturalmente in grado di rispondere alle domanda di sanità del territorio? Lui ha detto che non va a cena con gli operatori della sanità privata. È vero.. ci va a pranzo! Trovo strano che quando si chiama al Cup per esami diagnostici spesso si venga dirottati su strutture di Rossano».
Autonomia differenziata
Il problema vero, quindi, è un altro. «I risultati per i calabresi non si vedono - dice l’esponente socialista - perché Occhiuto sta governando non nell’interesse dei cittadini ma per i suoi personali interessi politici». Allora per il centrosinistra è ora di sfidare il presidente forzista sul tema dei contenuti, a partire dalla così controversa riforma dell’autonomia differenziata. «Ormai è legge, non ci piace, ma è legge. Allora dobbiamo ragionare su alcune cose. La Calabria sull’energia ha un valore di produzione di 45 miliardi. Vogliamo sederci con A2A, Enel e altri per capire dove andrà il gettito fiscale prodotto?» Per Incarnato insomma il centrosinistra deve sfidare l’attuale maggioranza sul piano dei contenuti cercando di coinvolgere nell’elaborazione degli stessi le associazioni di categoria, il mondo delle professioni, allargando la coalizione oltre la formula del campo largo.
Elezioni a Rende
L’ultimo passaggio lo dedica a Rende dove, secondo lui, si deve tornare a votare a novembre. «Dal poco che sappiamo non ci sono atti amministrativi gravi che hanno portato allo scioglimento. Ritengo che 18 mesi di commissariamento siano sufficienti a sanare eventuali storture. Ma questa assenza di democrazia non può durare a lungo, la parola deve tornare ai cittadini rendesi. Noi, come centrosinistra, dobbiamo farci trovare pronti, dobbiamo iniziare a ragionare fra noi, e senza egoismi, sulla proposta da fare ai rendesi che non meritano l’onta del bollino mafioso. Questo è il cuore pulsante dell’area urbana con la sua università il pil pro capite mediamente più alto che altrove. Da qui può partire la visione che ha il centrosinistra del territorio». La ricreazione è finita, per Incarnato è ora di fare sul serio.