Il geologo ha messo al centro del suo accordo con Amalia Bruni la redazione di un protocollo etico i cui contenuti vengono modificati alla velocità della luce nei suoi post su Facebook: quale sarà la prossima richiesta?
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«Se ci sarò io, si potranno candidare solo consiglieri che hanno fatto meno di tre mandati». Come, è solo uno? Allora per avere Carlo Tansi si potranno candidare solo consiglieri che hanno fatto meno di due mandati. Anzi, no, nel codice etico metteremo che si potranno candidare solo consiglieri con meno di due mandati e biondi. E senza pancetta, che li vogliamo in forma.
È quello che sta succedendo tra Carlo Tansi e Amalia Bruni nella redazione del “Codice etico”, la garanzia che il fondatore del movimento Tesoro Calabria ha preteso per siglare un accordo con la coalizione di centrosinistra: un patto insomma che dovrebbe celebrarsi non solo sui contenuti ma anche e soprattutto su temi etici e sulla composizione delle liste. Fatto sta che, però, ogni giorno queste regole cambiano. O almeno, così ci dice nei suoi post su Facebook.
«Limite massimo di tre mandati»: il primo post di Tansi su Facebook
Tutto ha avuto inizio il 17 luglio, quando in una conferenza stampa il candidato dalla sciarpa arancione quattro stagioni ha presentato ufficialmente l’accordo: un cambio di denominazione su Facebook, la pagina social che diventa “Carlo Tansi con Amalia Bruni Presidente” e una campagna elettorale che cambia tono e compagine. Resta fermo l’attacco al Partito Unico della Torta (senza sentire il discreto odore di zucchero e pasticceria che proviene dalla sua coalizione, attaccata fino a pochi giorni prima) ma vengono posti dei paletti: la redazione di un codice etico per stabilire chi può essere “meritevole” di avere Carlo Tansi nell’alleanza e nelle liste.
Il post è del 21 luglio scorso, solo due giorni fa, che racconta del percorso per arrivare ad un codice etico condiviso: sarà inserita all’interno del documento «la necessità di non consentire di candidarsi al consiglio regionale a chi ha più di tre mandati e a chi ha determinati problemi di ordine giudiziario», recita il post. Dall’analisi realizzata subito dopo da LaC News 24, l’unico a cadere sotto la scure delle nuove linee guida sarebbe stato Carlo Guccione: la sua elezione, nella tornata vinta da Jole Santelli, era la terza consecutiva nelle file del centrosinistra. Troppe, secondo il “Codice Tansi”. Nebulosa invece la parte relativa ai «determinati problemi di ordine giudiziario» che non viene chiarita in nessun modo.
«Massimo due mandati»: Tansi cambia le carte in tavola
Nemmeno due giorni ed è già tempo di cambiamenti: con una rapida giravolta, e con un chilometrico post sulla sua pagina Facebook, l’ex capo dipartimento della Protezione civile regionale, fatto fuori dai poteri forti, modifica i limiti del codice etico portandoli ad un massimo di due mandati, come ad esempio il Movimento 5 Stelle della prima ora. Nella discussione sulla composizione delle liste, spiega Tansi, la Bruni «mi ha dato ampie rassicurazioni che tutto questo sarà garantito da un codice etico in cui sono scritte alcune rigide regole, tra cui la necessità di non consentire di candidarsi al Consiglio Regionale chi ha più di due mandati e chi ha determinati problemi di ordine giudiziario».
Scende dunque il limite massimo, ed a rinfoltire la pattuglia degli incandidabili secondo Carlo da Montalto si aggiungono adesso Domenico Bevacqua e Nicola Irto per le vecchie liste PD e Giuseppe Aieta, nel gruppo dei Democratici e Progressisti.
L’asticella si alza, dunque, ma colpisce la velocità con cui cambia il “codice Tansi”: quali saranno le prossime mosse? Non si candida chi ha una macchina rossa? È incandidabile chi ha troppi capelli o chi ne ha troppo pochi?
Il PUT, il nodo candidature e l’insofferenza verso il PD
Restano in piedi, comunque, tutte le perplessità verso le continue giravolte, i cambiamenti, i j’accuse e le prese di posizioni di Tansi, che in ogni caso in questa campagna elettorale ha già detto tutto e il contrario di tutto.
È sufficiente per Tansi l’elevatissima statura morale e professionale della dottoressa Bruni per sconfessare tutto quanto affermato finora, nelle strade e nelle piazze, contro quelli che sono diventati con un batter d’ali i nuovi compagni di coalizione? Basta dire “ho aderito al progetto di Amalia Bruni” per nascondere tutti gli attacchi rivolti finora ai consiglieri di maggioranza e opposizione? Come potrà reggere un tavolo di composizione delle liste nel momento in cui quelli chiamati finora “ladri” si troveranno a dover mediare con chi li accusa di aver rubato un pezzo di merenda?
Restano, per ora, le contraddizioni della campagna elettorale e delle piazze, come successo giorni fa a Reggio Calabria: in un intervento pubblico ad Arghillà, Tansi ha attaccato frontalmente l’amministrazione comunale retta da Falcomatà, che è un pezzo importantissimo della sua nuova coalizione. Ma si sa, anche queste sono cose da campagna elettorale. In attesa di capire chi, come e perché potrà candidarsi e supererà le forche caudine del “Codice Tansi”.