FOTO | L'opera curata da Liria Ingallina è stata presentata ieri alla Camera dei Deputati. Il ricordo di Tajani, Violante e Mantovano
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È stata una cerimonia sentita, fuori da ogni retorica e con una emozione palpabile in tutti gli intervenuti, a partire dalla moderatrice Sabrina Rondinelli. Ieri pomeriggio nell'Aula dei Gruppi parlamentari della Camera è stato presentato il volume "Jole Santelli - Discorsi politici e parlamentari", curata da Liria Ingallina storica collaboratrice della parlamentare. Un’opera che si può definire urgente per capire fino in fondo lo spessore politico di una donna che tanto ha dato alle istituzioni e alla sua regione.
È stato come colmare una mancanza perché in questi anni si è parlato molto dell’esplosiva personalità della Santelli, dell’acutezza dei suoi ragionamenti, della correttezza dei suoi comportamenti che l’hanno fatta stimare anche dagli avversari politici, ma poco della sua produzione politica. Che pure è stata notevole dall’alto dei 20 anni di Transatlantico e del suo ruolo di Sottosegretario alla Giustizia prima e al Lavoro poi.
Allora se si vuole davvero capire perché la sua morte prematura ha destato tanto sgomento in tutto il Paese conviene dare un’occhiata a questo libro nel quale si rintraccia il filo conduttore dell’azione politica della forzista. Un filo che si può rintracciare nella difesa ad oltranza di una giustizia giusta, equilibrata, di un riformismo garantista. Senza trascurare altre questioni come i temi della sicurezza, dell’immigrazione, delle riforme costituzionali. Tutte affrontate con grande competenza tecnica.
Pensiero raffinato di una donna che si era formata alla scuola di due big del diritto come Tina Lagostena Bassi e Vincenzo Siniscalchi, stravedeva per Claudio Martelli e militava nei radicali, nutriva una grande ammirazione per Giacomo Mancini fin quando non ha incontrato Forza Italia, nel 1994, nella prima storica campagna elettorale di Silvio Berlusconi. Da lì non si è mai mossa, anche grazie al suo rapporto con il Cavaliere.
Un rapporto di grande lealtà al punto che da sottosegretario al Lavoro del Governo Letta decise di rassegnare le dimissioni a seguito della sua adesione alla rinascita di Forza Italia dopo l’implosione del Pdl. Non a caso in quasi tutti gli interventi di ieri risuonava spesso la parola coerenza.
Ieri alla presentazione del volume hanno partecipato big come Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri, che ha fatto un racconto molto intimo del rapporto fra lei e Jole. Ha ricordato la famosa tarantella ballata la notte in cui la Santelli divenne la prima presidente donna della Calabria, le liti sulle sigarette che la Santelli non voleva assolutamente abbandonare, ma anche l’amore per la Calabria. Tajani ha ricordato quante volte gli ha fatto vedere il famoso video di Muccino. «Guarda come è bella la mia Calabria, mi diceva -ha detto Tajani - sembrava una bambina rapita da quei colori e da quell'energia tipica della sua terra».
Luciano Violante, ha raccontato invece delle loro frequenti conversazioni. «La cosa di cui abbiamo parlato spesso è la questione meridionale, di questo meccanismo di rappresentanza politica che piange in Calabria e ride a Roma, cioè di un parlamentare meridionale che non si impegna per lo sviluppo della regione ma a fare da mediatore puramente e semplicemente tra il lamento meridionale e le risorse nazionali.
Lei questo lo contestava profondamente», ha riferito. «Altro tema di cui ovviamente si discuteva – ha proseguito Violante – era la giustizia e ci trovavamo perfettamente d’accordo sul tema della terzietà del magistrato». L’ex presidente della Camera ha anche esaltato l’attaccamento con la sua terra. «È molto difficile essere parlamentare del territorio e parlamentare nazionale, molti fanno una scelta, lei faceva le due cose insieme. Caso rarissimo», ha raccontato.
Ecco, allora forse manca ancora un pezzetto nella narrazione della vita politica di Jole Santelli. Qui certamente i 20 anni consecutivi in Parlamento hanno un peso specifico, ma non da meno sono stati gli anni in cui la malattia la costrinse a “ritirarsi” nella sua Calabria. L’abbiamo vista entusiasta come una giovane militante le notti delle elezioni amministrative a Rende o a San Giovanni in Fiore, ha ricoperto con grande entusiasmo la carica di vicesindaco della sua Cosenza, fino alla sua esperienza da presidente della Calabria, un ruolo che ha voluto recitare fino in fondo, come ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, con grande forza e grande competenza. Questa è un’altra storia del poliedrico carattere della Santelli che merita di essere raccontata.