Al momento hanno aderito 41 tra deputati e senatori. Per il giornalista e scrittore si tratta di una possibilità importante per il Mezzogiorno
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Quarantuno tra deputati e senatori di tutti i gruppi hanno aderito all'Intergruppo parlamentare per il Sud. A darne notizia sul proprio sito il giornalista e scrittore Pino Aprile. La presentazione ieri a Roma con l'elezione del tavolo tecnico con la formazione che sarà presieduta da Alessandro Caramiello, con la nomina di Aprile presidente onorario.
«A giudicare dalla quantità e dal tenore delle reazioni, da questo organismo ci si attende davvero tanto; il che carica tutti di responsabilità molto serie, che l’Intergruppo non potrà reggere da solo. Per questo, è bene chiarire subito che sua l’azione in parlamento sarà accompagnata e nutrita da incontri - scrive Pino Aprile - che verranno organizzati con i rappresentanti dei territori e chiunque potrà esporre progetti, questioni, suggerire iniziative. Un programma forse ambizioso (ma, per i greci, offendeva gli dei chi chiedeva troppo poco), che si cercherà di onorare coinvolgendo più risorse locali. L’ex presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, è intervenuto per assicurare sostegno all’Intergruppo e l’impegno del M5S contro “lo scellerato progetto” dell’Autonomia differenziata che danneggia sia il Sud che il Nord».
Aprile spiega come un «tentativo di costituire un efficiente Intergruppo per il Mezzogiorno c’era già stato la scorsa legislatura, a opera dell’allora senatrice Sabrina Ricciardi, ma per convulsioni politiche, il cambio di governo, l’arrivo del nuovo presidente Draghi, l’iniziativa non decollò. Il bandolo è stato ripreso dall’on. Caramiello, di Portici, eletto con il M5S. E, dal momento che non si vede, salvo sorprese, la possibile fine anticipata del governo o della legislatura, tempi e condizioni per avviare un’azione non effimera ora ci sono. Caramiello è un giovane con ottime capacità organizzative, sperimentate in anni di eventi politici e culturali, identitari, specie a Portici (è così che lo conobbi, coinvolto in alcuni di quelli)».
«Dell’Intergruppo fanno già parte pure rappresentanti di categorie professionali (dalle associazioni dei medici a quelle di imprenditori, docenti, manager, ingegneri, giuristi) e di enti territoriali, specie delle piccole isole e dei borghi delle aree interne. Alla presentazione erano presenti in oltre un centinaio (parlamentari a parte) e se ne ha un’idea scorrendo i nomi degli otto eletti al Tavolo Tecnico: Giovanni Barretta, economista, vice direttore della testata CentroSud24; Domenico Alessandro De Rossi, docente, progettista, direttore dei lavori e collaudatore di grandi opere pubbliche; Pasquale Lampugnale, imprenditore, vice presidente di Confindustria; Paola Marone, imprenditrice, presidente di Fedecostruzioni; Angelo Melone, fondatore dell’omonimo studio legale e della società di consulenza International Consulting, console della Repubblica del Congo; Ettore Nardi, manager pubblico, editorialista de “Il Denaro”, segretario dell’Ordine degli ingegneri; Giacomo Pascale, sindaco di Lacco Ameno e membro dell’Associazione Comuni delle isole minori, Ancim; Vito Umberto Vavalli, docente universitario, inventore del Rid bancario, già direttore di tesoreria all’Eni».
Aprile prosegue spiegando come «il prossimo passo dell’Intergruppo parlamentare sarà il raccordo con l’Assi, l’associazione dei sindaci del Sud Italia. A questo mi dedicherò personalmente, d’intesa con il presidente Caramiello e il Tavolo Tecnico, dal momento che fui promotore dell’associazione poi ben coordinata e diretta dall’ex sindaco di Acquaviva delle Fonti, Davide Carlucci, che raccolse centinaia di adesioni, sino a far divenire Assi interlocutore diretto delle istituzioni di Bruxelles (tramite il parlamentare europeo Piernicola Pedicini, segretario nazionale del Movimento per l’Equità Territoriale), di ministri e della Conferenza Stato-Regioni».
«Ora dovremo solo attendere i parlamentari dell’Intergruppo alla prima votazione: sosterranno le ragioni del Mezzogiorno “nonostante” le scelte dei propri partiti, quali che siano? E comunque, ognuno di loro (ma altre adesioni già arrivano) potrà far valere - conclude Pino Aprile - all’interno del proprio partito e gruppo parlamentare le ragioni degli italiani fin qui troppo dimenticati, salvo che dal fisco».