Il senatore e segretario dem evidenzia i dati drammatici dell’Istituto superiore di Sanità e chiede un intervento sulla disorganizzazione degli screening e la presa in carico dei pazienti oncologici
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«È gravissimo che la Calabria sia ancora indietro nella prevenzione dei tumori, specie nell’esecuzione degli screening per le neoplasie della mammella e del colon retto». Lo dice il senatore Nicola Irto, segretario del Partito democratico della Calabria.
«Ecco perché, in Calabria, nel periodo dal 2001 al 2021, c’è stato un incremento – spiega il parlamentare dem – di circa il 10 per cento della mortalità per queste malattie, come certificato nel primo rapporto del Gruppo di lavoro su equità e salute nelle Regioni, pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità. Nelle regioni del Nord, invece, si è registrata una significativa riduzione della mortalità per il tumore alla mammella e al colon, al contrario del resto del Sud, in cui è stato rilevato un decremento molto più basso».
«Dunque – commenta Irto – la Calabria fa sempre storia a sé, purtroppo in negativo. I dati indicano che le vecchie criticità nella prevenzione sanitaria non sono state risolte, come del resto confermato dagli ammalati e dai loro familiari. Il governo Meloni risponda sulla pesante carenza di risorse e di personale, intervenga sulla disorganizzazione negli screening e sulla necessità di prendere in carico il paziente oncologico, che in Calabria resta troppo spesso abbandonato al proprio destino. Questi ulteriori elementi depongono contro l’autonomia differenziata, che – conclude il senatore Irto – peggiorerà la situazione senza alcuna possibilità di rimedio».