Otto su dieci dichiarano che andranno a votare alle prossime elezioni regionali, ma molti sono frenati dal partecipare attivamente: i risultati dell'analisi condotta dal centro comunitario Agape
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«Emerge una netta considerazione negativa da parte dei giovani rispetto alla politica considerata come quasi una cosa “sporca”, nonostante questo 8 studenti su 10 dichiarano che andranno a votare alle prossime elezioni regionali essendo anche consapevoli delle competenze attribuite dalla Costituzione a Consiglio e Giunta regionale». È una delle considerazioni scaturite dall'esame dei dati contenuti nella ricerca sui giovani in Calabria tra delusioni e aspettative, condotta dal centro comunitario Agape, in collaborazione con 13 scuole secondarie della Calabria e presentata a Reggio Calabria.
«Un dato che colpisce molto - è stato spiegato nel corso della presentazione alla quale hanno partecipato Giulia Melissari, responsabile gruppo giovani Agape, Renato Frisanco del gruppo di ricerca, Vincenzo Chindamo e Mario Nasone presidente di Agape - soprattutto alla luce del fatto che si tratta in larga misura di studenti liceali ovvero di giovani che alla fine della scuola secondaria saranno in grado di esibire credenziali educative di buon livello, ma che sanno fin da ora che difficilmente potranno spenderle per la ricerca di una futura occupazione».
«Voteranno scegliendo tra i candidati che ritengono più corretti ed affidabili – hanno detto -. Dallo studio è, comunque, emersa anche la voglia di partecipare e di dare un contributo, il 40% dei giovani sono disposti infatti ad impegnarsi per migliorare la situazione in cui vivono anche se 8 ragazzi su 10 sono disposti a seguire la politica solo attraverso i social-media. Per questo serve intraprendere dei percorsi di avvicinamento ed informazione a partire dalle scuole per favorire ed incoraggiare i giovani alla partecipazione politica e a forme di civismo nei campi del volontariato, dello sport e dell'ambiente».
Per il gruppo di ricerca «la mancata o scarsa partecipazione registrata deve essere imputata anche al fatto che i posti in politica sono occupati per lunghi anni sempre dalle stesse persone. Se il questionario fosse stato fatto su persone 40enni si sarebbero registrati, molto probabilmente, gli stessi risultati. I giovani dimostrano anche di volersi allontanare dalla realtà criminale presente nel nostro territorio, lo hanno fatto, ad esempio, partecipando numerosi a tante iniziative sulla legalità come quella del ricordo di Maria Chindamo, vittima di ‘ndrangheta 5 anni fa».
«Rispetto al risultato del questionario – sottolineano ancora i curatori - i giovani dimostrano di essere frenati da qualcosa nel rendersi attivi in società. Viene quindi ribadita la necessità di puntare sulle scuole, affinché forniscano gli strumenti necessari ai giovani per poter togliere quel freno che non li fa partecipare in modo attivo e per questo serve lanciare un appello con l'occasione delle prossime elezioni regionali di sentirsi responsabili della scelta che faranno, scelta che deve essere consapevole. L'idea che è stata raccolta da diverse associazioni giovanili di realizzare un manifesto costituito dalle proposte dei giovani da sottoporre all'attenzione dei candidati alle prossime elezioni regionali potrà essere un primo passo per dare voce ai giovani e farli sentire protagonisti rispetto anche alle scelte del nuovo governo regionale».