Numerose le reazioni dei comitati a sostegno delle singole mozioni, con inevitabile “soddisfazione” di chi si impone di vedere il bicchiere mezzo pieno. Ma il governatore dell’Emilia Romagna ha già un piede al Nazareno (ASCOLTA L'AUDIO)
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Il congresso regionale del Pd si è chiuso quindi senza eccessive sorprese. Come nelle previsioni della vigilia Bonaccini ha sfondato praticamente dappertutto con punte altissime in territori come Vibo Valentia e Catanzaro. Solo a Cosenza non è riuscito ad arrivare al 50% a causa anche della buona performance di Paola De Micheli che nella città dei Bruzi è arrivata seconda con un lusinghiero 26%.
Il congresso non finisce mica qui. Adesso c’è il secondo round, quello delle Primarie, che vedrà contrapposti Bonaccini alla Schlein e al quale possono partecipare tutti i cittadini italiani, anche non iscritti al Pd. Basterà versare due euro e firmare una dichiarazione di adesione alla piattaforma programmatica del partito.
Già, ma proprio questa è quella che è mancata in questa prima parte del congresso che si è caratterizzata per i soliti posizionamenti dei gruppi dirigenti locali in funzione di una difesa del proprio orticello che si fa, però, ogni giorno più piccolo. D’altronde chi volesse avventurarsi nell’analisi delle motivazioni politiche che hanno portato un gruppo a scegliere un candidato piuttosto che un altro ne ricaverebbe solo un gran mal di capo.
A Cosenza, ad esempio, coloro che provenivano dalla Margherita hanno scelto di puntare Bonaccini, mentre ex Ds hanno optato per candidature più moderate. Insomma non c’è stata una vera demarcazione politica e trovare un filo politico diventa arduo. La verità è che il dibattito congressuale, ad oggi, si è ridotto al minimo. Basti un esempio su tutti: la guerra. Per la prima volta dopo 70 anni è scoppiata un conflitto alle nostre porte che porta con sè pesantissime conseguenze sul piano economico e sociale. Un conflitto molto più pericoloso rispetto a quelli che abbiamo conosciuto in passato.
Eppure se ne è discusso pochissimo, forse dando per scontata la posizione del Paese. Sta di fatto che il dibattito e le iniziative in merito sono state davvero flebili se pensiamo a quello che accadeva in passato per guerre molto meno pericolose e molto più lontane da noi. La sensazione, allora, è che il Pd sia assente, non abbia un ruolo nella vita civile, sociale e politica della Calabria e del Paese.
Ovviamente non tutto è da buttare in questo primo round congressuale. Una nota certamente positiva sono alcuni ritorni e contaminazioni che pure si sono verificati. In particolare pensiamo alla Cgil che è scesa in campo nel congresso per sostenere la Schlein insieme agli esponenti di Articolo 1. Un altro ritorno, se vogliamo restare a questa mozione, è stato quello dell’ex capogruppo del Pd, Sebi Romeo. Il ritorno di Mario Oliverio, invece, è stato frenato da assurdi cavilli burocratici, ma l’ex presidente è attivamente in campo nella vita politica del partito dopo anni.
Un altro ritorno è stato quello dell’ex deputato Stefania Covello che a Cosenza si è schierata con Bonaccini riuscendo ad ottenere un buon risultato nonostante la forte spinta per la De Micheli di Enza Bruno Bossio. Insomma qualcosa si muove anche se i numeri non sono più quelli di un tempo. Da qui toccherà ripartire per disegnare più che i nuovi assetti del partito, le nuove strategie per far riacquisire un ruolo al Pd nella società.
Le reazioni
«Dai dati raccolti dai Comitati “Parte da Noi” per Elly Schlein Segretaria del Pd in Calabria hanno partecipato alla prima fase congressuale 7431 iscritti ed iscritte. Stefano Bonaccini ha raccolto 3873 voti pari al 52%, Elly Schlein 1594 voti pari al 22%, Paola De Micheli 1212 voti pari al 16% e Gianni Cuperlo 752 voti pari al 10%. Ringraziamo tutti gli iscritti e le iscritte che con la loro partecipazione hanno contribuito a rilanciare il Partito democratico della Calabria e a riempire di contenuti il nostro congresso costituente», si legge in una nota della mozione.
«Ringraziamo con affetto quanti hanno scelto Elly in questa prima fase ed in particolare i 614 iscritti della Città Metropolitana di Reggio Calabria (37%), i 585 iscritti delle Provincia di Cosenza (17%), i 208 iscritti della Provincia di Crotone (30%), i 163 iscritti della Provincia di Catanzaro (14%) e i 24 della Provincia di Vibo Valentia (4,5%). Ora guardiamo con fiducia - continua la nota - alla seconda fase del congresso che si terrà il 26 febbraio, quando oltre agli iscritti ed alle iscritte del partito, anche i cittadini e le cittadine che guardano con interesse al nostro percorso costituente potranno partecipare ed esprimersi democraticamente. Siamo certi che anche in Calabria i temi fondamentali della nostra mozione come la lotta alle diseguaglianze sociali, la lotta per il lavoro giusto e dignitoso, l’affermazione della sfida ambientale e generazionale, l’affermazione e l’ampliamento dei diritti sociali, politici, civili ed economici troveranno ampio consenso. Già in queste ore registriamo la mobilitazione di associazioni del terzo settore, dell’associazionismo cattolico di base, di movimenti progressisti, ambientalisti e riformisti che vogliono impegnarsi nel percorso costituente e che soprattutto vogliono dare una mano ad Elly Schlein nella sua opera di cambiamento e rinnovamento del partito. Siamo pronti e fiduciosi per le primarie sia a livello nazionale che regionale. Parte da noi! Stavolta, davvero».
«Il congresso del Pd in Calabria ha registrato una intensa partecipazione: hanno espresso il voto 7500 iscritti. È stato una manifestazione di quanto importanti possano essere le potenzialità e le energie di cui dispone l'organizzazione del partito calabrese. Nel voto è ampiamente prevalso un profilo politico-programmatico riformista». Ad affermarlo il coordinamento mozione De Micheli-Pd Calabria.
«Significativo - aggiungono dal coordinamento - è stato il risultato a sostegno della candidatura del già ministro on. Paola De Micheli che registra il 17% a livello regionale con punta del 29% in provincia di Cosenza. È da sottolineare, in particolare, il dato della mozione nei capoluoghi di Cosenza, Vibo Valentia e Crotone nonché il successo in molti centri urbani come Acri, Corigliano Rossano, Amantea, Belvedere Marittimo, Caulonia, Castrolibero, Nocera Terinese, Falerna, Gizzeria, Mendicino, Luzzi, San Giovanni in Fiore, Spezzano Albanese. Una presenza quella che si è espressa a sostegno di Paola De Micheli che intende essere dispiegata a favore di un efficace impegno per il potenziamento del carattere meridionalista della linea politica nazionale del Pd, per una netta definizione delle politiche rivolte alla affermazione dei diritti e per una riforma della organizzazione del partito non più fondata sulla centralità delle correnti ma sulla sovranità della rappresentanza territoriale».
Antonio Tursi, presidente di Controcorrente e dirigente provinciale del Pd, ha detto che «pur consapevole dei limiti politici dell’attuale congresso in casa dem, sono soddisfatto del radicamento territoriale che, in poco tempo, la mozione Bonaccini ha costruito in provincia di Cosenza, affermandosi in 42 circoli sulla settantina di presidi territoriali del Pd. Nel contempo, considerando il sorprendente meccanismo dei rinnovi dei tesserati direttamente al momento del voto e le difficoltà economiche della federazione bruzia, invita la commissione provinciale per il congresso, in collaborazione con il segretario e il tesoriere provinciale, a verificare il ricevimento dei relativi bonifici prima di procedere alla convalida dei risultati di ciascun circolo, per come previsto del resto dal regolamento congressuale».
«Anche in Calabria Stefano Bonaccini vola. Sono più di trenta qui da noi i punti di distacco tra il leader riformista e gli altri candidati alla segreteria nazionale del Pd. Più che positivo anche il dato in provincia di Cosenza, dove, nonostante storici e radicati dirigenti siano stati impegnati su altre mozioni, l’affermazione di Stefano Bonaccini è nelle proporzioni in linea con il dato nazionale. In questo bel risultato c’è il valore aggiunto che ha portato l’impegno di una squadra che proviene prevalentemente da una tradizione socialista in cui spicca il contributo appassionato di bravi sindaci e amministratori. Insieme continueremo a lavorare in vista delle primarie del prossimo 26 febbraio». Questo invece il commento di Giacomo Mancini, della direzione del Pd Calabria.