VIDEO | Il rappresentante di governo ha chiuso il suo tour nella regione: «C’è una parte di Calabria che è ancora più indietro rispetto al resto, dobbiamo lavorarci»
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Termina a Lamezia Terme, sulla statale 18, in un luogo simbolo, lì dove il 5 dicembre 2010 vennero uccisi otto ciclisti falciati da un’auto in corsa guidata da un ragazzo poi risultato positivo alla cannabis, il tour del vice ministro alle Infastrutture e ai trasporti Giancarlo Cancelleri.
Ad accoglierlo un gruppo di bikers e i sopravvissuti alla tragedia, oltre che il sindaco Paolo Mascaro e il parlamentare Giuseppe D’Ippolito affiancato da alcuni attivisti. Una strada vissuta la ss 18 che collega Lamezia ai comuni della costa e teatro spesso di incidenti, anche mortali, specie quando piove e l’asfalto si fa viscido o nei giorni di festività quando il traffico in entrambe le direzioni aumenta esponenzialmente.
Dalla tragedia nulla si è mosso, la statale è rimasta nelle stesse identiche condizioni, nonostante tanti siano i punti dove la pericolosità è allarmante e le sollecitazioni di comitati e cittadini non siano mancate. Né, sono aumentate le piste ciclabili, con disagi e pericoli per ciclisti e automobilisti.
«Al di là delle commemorazioni la sicurezza è rimasta la stessa di quel tragico fatto – ha esordito Cancelleri - Bisogna intervenire perché l’attività sportiva dei ciclisti al momento si coniuga poco con l’attuale sezione stradale. Di concerto con i sindaci del territorio vedremo cosa si può mettere in campo. Ci sono leggi ferme in parlamento che parlano di microchippatura delle bici, di distanza di sicurezza di almeno un metro e mezzo dai ciclisti, anche in fase di soprasso. Cose che inserite nel codice stradale darebbero delle indicazioni agli automobilisti. Dobbiamo ripartire anche da questo. Mi sono messo a disposizione del comitato e struttureremo un tavolo per portare avanti delle proposte».
A proposito poi della statale 106 in cui il vice minsitro ha fatto tappa nei giorni scorsi l’esponente di governo ha detto: «Al di là del gap infrastrutturale che il Sud ha nei confronti del resto del Paese, c’è una parte della Calabria che è “l’altra Calabria” e che sta ancora più indietro. Dobbiamo lavorarci. Ci sono poi delle eccellenze, ma manca un partner, si chiama Regione Calabria – ha incalzato Cancellieri -. Se il porto di Gioia Tauro vuole avere l’intermodalità ferroviaria deve aspettare che la Regione gli conceda una tratta ferroviaria, se vuole svilupparsi nel retro porto ha bisogno che il Corap gli conceda finalmente quella parte di zona industriale che è completamente abbandonata. C’è bisogno di partnership tra Stato e governo regionale».
«Sono pronto dal 27 gennaio - ha concluso - a collaborare con chiunque sarà il prossimo governatore e sarò di nuovo qui perché sarà il punto di partenza per sviluppare tante di quelle possibilità che in questa regione mancano».