Un errore nella grammatica istituzionale che sta facendo parecchio discutere in Consiglio regionale e che rischia di diventare un caso politico. Dalle parti di Palazzo Campanella in molti, tra eletti di maggioranza e di minoranza, hanno storto il naso – e in qualche caso protestato apertamente – per le modalità in cui si è svolta la riunione del Coordinamento dei presidenti delle commissioni sulle Politiche europee. Un vertice molto importante dedicato alla nuova programmazione Ue e ai fondi del Pnrr.

Ma se il momento è stato in qualche modo storico, come ha avuto modo di sottolineare il presidente della commissione Programmazione, Antonio Montuoro («giornata importantissima per la Calabria»), dal punto di vista della logistica si è registrato uno strappo che potrebbe costituire un precedente pericoloso per la tenuta – già fragile – dell’assetto istituzionale della Regione.

L’assetto e il caso

In Calabria, dal ’70, vige la cosiddetta “soluzione all’olandese”, con gli uffici della Giunta a Catanzaro e quelli del Consiglio a Reggio. Una divisione territoriale tra potere esecutivo e potere legislativo statuita come punto di equilibrio tra i campanilismi delle due più grandi città della regione.

La riunione del coordinamento dei presidenti delle commissioni di ieri ha quindi creato una sorta di cortocircuito, perché – per forma, prassi e precedenti – si sarebbe dovuta tenere a Reggio e non a Catanzaro, nella sala commissioni di Palazzo Campanella e non in quella dove si riunisce la Giunta. E, dunque, al posto del presidente della Regione e capo dell’esecutivo, Roberto Occhiuto, che ha partecipato al vertice, ci sarebbe dovuto essere il numero uno del Consiglio, Filippo Mancuso.

Prerogative intaccate

Sono solo alcuni dei rilievi avanzati in queste ore da consiglieri di maggioranza e opposizione, convinti che la riunione in Cittadella abbia intaccato alcune delle prerogative di Palazzo Campanella, già marginalizzato dall’«eccessivo protagonismo» della Giunta Occhiuto. Del resto, è ancora fresca la sortita del capo dell’opposizione, Nicola Irto, che pochi giorni fa non ha esitato a denunciare «lo svilimento del Consiglio regionale». Presa di posizione che ha poi provocato la risposta secca di Mancuso, risoluto nel negare il decentramento della massima assemblea calabrese.

Solo che, stavolta, tanti consiglieri, e perfino i dipendenti e gli addetti alle commissioni dell'Astronave, potrebbero non aver preso benissimo l’iniziativa celebrata in Cittadella.

Più che Occhiuto, ieri chiamato a fare gli onori di casa, a finire nel mirino dei critici è stato Montuoro, accusato senza mezzi termini di aver violato – volontariamente o meno – quella grammatica che aleggia sugli enti regionali come regola sacra e sigillo di una stabilità istituzionale che negli anni è stata parecchio incerta.
Lo strappo di Montuoro, secondo diversi eletti, potrebbe perfino essere incluso nella già corposa lista degli sgarbi ricevuti dal Consiglio in neanche sei mesi di legislatura.

Azienda zero e 100 giorni

Il più rilevante, probabilmente, riguarda la legge su Azienda zero, il nuovo ente di governance della Sanità voluto da Occhiuto, approvata in Aula a dicembre e a scatola chiusa, dato che il testo non è preventivamente passato al vaglio delle commissioni competenti, al tempo nemmeno costituite.

Di certo, poi, c’è che a molti consiglieri di maggioranza non ha fatto per niente piacere non essere invitati a Catanzaro, il 5 febbraio, in occasione della conferenza stampa di Occhiuto dedicata ai primi 100 giorni di governo. «Dopotutto – sostenevano diversi esponenti del centrodestra in Consiglio – le leggi le approviamo ancora noi, no?».

Malumori

Sono malumori diffusi, per ora, nulla di più. Il caso Montuoro non è la goccia che fa traboccare il vaso, ma è pur vero che, anche se la maggioranza rimane salda come sei mesi fa, il livello dell’acqua, dopo quanto avvenuto ieri, si è alzato un altro po’ verso un possibile punto di caduta.

Non è escluso che, già domani, durante la seduta del Consiglio dedicata al nuovo Por, qualche esponente di maggioranza prenda la parola per stigmatizzare la scelta di ospitare a Catanzaro il Coordinamento dei presidenti delle commissioni.
Tuttavia, un incontro informale in programma per questa sera a Germaneto potrebbe scongiurare l’apertura pubblica di un fastidioso conflitto interno al centrodestra.

Occhiuto ha infatti invitato tutti i consiglieri di maggioranza per una cena a base di pizza alla Cittadella. Non sarà una riunione politica ma, chiarisce un assessore, «un momento conviviale per incontrarci, dopo mesi molto intensi a livello amministrativo, e farci gli auguri di buona Pasqua».

Difficile credere che, prima o dopo la pizzata, il governatore, lo stesso Mancuso e gli altri consiglieri non facciano un punto sull’attuale situazione politica e, in particolare, sulla nuova Autorità acqua-rifiuti.
Il testo sulla multiutility – assicurano da Reggio –, benché non inserito nell’ordine del giorno, sarà infatti approvato domani in Consiglio. Sarà un via libera a maggioranza, considerati i tanti rilievi negativi già espressi del centrosinistra.