Scritto a quattro mani da Sonia Ferrari e Tiziana Nicotera, la pubblicazione del libro Il Turismo delle radici dato alle stampe da Egea Bocconi, con il contributo di Confcommercio, coincide con l'iniziativa del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale che ha dichiarato il 2024 anno delle radici italiane nel mondo. Presentato alla Camera di Commercio di Cosenza, il volume indaga sulle diverse sfaccettature di questo fenomeno sempre meno di nicchia, con un approfondimento sulle strategie di marketing da adottare per non perdere l'opportunità di intercettare questo nutrito flusso di viaggiatori. Dall'analisi del processo di intersezione tra la materia turistica e quella dell'emigrazione, scaturisce una direttrice utile ad indicare agli operatori il percorso da seguire per soddisfare la crescente domanda proveniente da questo ambito.

Esigenze differenti

«Il turismo delle radici è un macro segmento. Al suo interno vi sono tante componenti diverse che vanno anche servite in maniera differente. Questo studio è rivolto agli operatori pubblici e privati ed è un supporto per la progettazione della corretta offerta turistica per il target del turismo delle radici prescelto» ha spiegato Sonia Ferrari, docente di marketing del turismo e di marketing territoriale all’Università della Calabria. Di approccio innovativo ha parlato Tiziana Nicotera, esperta delle stesse tematiche e cultore della materia sempre presso l’Unical: «Questi viaggiatori hanno delle esigenze differenti perché non si sentono turisti, e neppure stranieri. Vogliono vivere nei borghi a contatto con la comunità ospitante, come le persone del posto».

80 milioni di italiani nel mondo

Da remoto all'iniziativa è intervenuto il vicepresidente di Unioncamere Giorgio Mencaroni. I lavori sono stati introdotti dai saluti di Klaus Algieri ed Erminia Giorno, presidente e segretario generale della Camera di Commercio. Tra gli ospiti anche il presidente della Confederazione Italiani nel Mondo Angelo Sollazzo, già parlamentare, il quale ha sottolineato come all’estero vi siano oltre 80 milioni di persone originarie dell’Italia: «Sono emigrati facoltosi, di seconda, terza anche quarta generazione e posso costituire una ricchezza per il nostro Paese».