Il commissario fissa i primi paletti sui tempi per avviare le operazioni: «Si parte dal milione di tonnellate di scarti presenti sulla costa. Smaltimento in Italia o all’estero»
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«Una giornata impegnativa ma allo stesso tempo storica». Così Emilio Errigo, commissario straordinario per la bonifica del Sin Crotone-Cassano-Cerchiara, definisce il contatto tra i militari del Comando delle Forze operative terrestri dell’Esercito italiano (Comfoter), unitamente ai militari specializzati dei Reparti ambientali dell’Arma dei Carabinieri e i tecnici della Sogesid, e le aree contaminate di Crotone. Un sopralluogo di diverse zone e di altre, non ancora investigate, facenti parte della perimetrazione del Sin di Crotone.
L’ipotesi dello smaltimento dei rifiuti in Calabria
L’incontro pubblico ha chiarito che lo sbocco più probabile, al netto delle necessarie procedure, è che i rifiuti restino sul territorio calabrese e non vengano portati fuori regione come previsto. Lo ha fatto capire anche il sindaco Vincenzo Voce: «Io darò parere negativo allo svincolo del Paur se la Regione non mette il fattore di pressione localizzato che impedirà a chiunque di fare altre discariche o ampliare quelle esistenti a Crotone». Come dire: il territorio è disposto a sopportare questo peso ambientale purché sia l’ultimo. Di certo la questione non si chiude qui: per rivedere i piani bisognerà modificare il Provvedimento autorizzatorio unico regionale. E oltre alle questioni tecniche andranno considerate quelle politiche: non sarà un percorso indolore. La comunicazione ufficiale di Errigo al termine della giornata, va sottolineato, resta aperta a ogni tipo di soluzione e parla dello smaltimento dei veleni in impianti «idonei e presenti sul territorio nazionale ed estero».
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Il tour dei militari tra i veleni di Crotone
Il primo sopralluogo degli specialisti si è concentrato (dopo l’incontro con il procuratore della Repubblica Giuseppe Capoccia) sulle «pericolose discariche situate fronte mare». Poi i militari, hanno visitato parte dell’area portuale contaminata da fosforite. Tappa successiva alla scuola San Francesco, per poi passare all’analisi «con la necessaria attenzione e precauzione», dell'Area archeologica “Antica Kroton”.
Ultima tappa, al tramonto, è stata la visita nella discarica Tufolo - Farina, prima della ripartenza dei militari verso l'aeroporto militare di Pratica di Mare dall’aeroporto Pitagora di Crotone.
I tempi della bonifica: «Si parte entro 5 mesi»
Conoscenza dell’area in esame, competenza e spunti di riflessione orientata al futuro: sono le richieste del commissario Errigo ai militari «il cui compito – spiega il generale – sarà quello di verificare quanto finora effettivamente svolto; capire se, quanto finora eseguito nelle aree Sin sia stato fatto con superficialità; questo allo scopo di permettere, entro 5 mesi, di iniziare in piena sicurezza per tutti la fase esecutiva, partendo dal "milione di tonnellate" di rifiuti pericolosi e non, contaminati e posizionati pericolosamente nella fascia costiera litoranea marittima a pochi metri dal mare di Crotone».
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Smaltimenti dei rifiuti in impianti in Italia o all’estero
I cinque mesi sono, dunque, il primo orizzonte temporale definito per la bonifica: «In assenza di urgenti e necessarie determinazioni amministrative ministeriali e regionali, acquisiti i necessari e obbligatori pareri amministrativi, in presenza dei necessari presupposti giuridici, sarà emesso, entro e non oltre cinque mesi, un mirato “provvedimento amministrativo”, da parte del Commissario straordinario di Governo, finalizzato a obbligare gli individuati soggetti legalmente responsabili della contaminazione e del danno ambientale, al fine della rimozione (senza alcun giustificato ritardo) dei rifiuti contaminati e il loro previsto trattamento depurante - stabilizzante, trasportando quanto previsto in impianti-discariche autorizzati a norma di legge, idonei e presenti sul territorio nazionale ed estero».
La nota ufficiale firmata dal commissario straordinario, dunque, non fa (e non potrebbe) riferimento allo smaltimento dei rifiuti in Calabria. Errigo vuole dare il via prima possibile alla fase operativa: «È il momento di passare alla fase esecutiva per non perdere il treno di una bonifica, vera, effettiva e che possa trainare Crotone verso un nuovo sviluppo economico legato al turismo e agli inestimabili tesori storici e archeologici».