A margine dell'assemblea di Lorica di Anci Calabria,  il vicepresidente del consiglio regionale Pierluigi Caputo ha annunciato l’approdo in aula entro la fine di luglio, della discussione sulla legge istitutiva del nuovo municipio che dovrà nascere dalla fusione dei comuni dell’area urbana cosentina. Sulle rive del lago Arvo è intervenuto anche il professor Luigino Sergio, autore del famoso studio di fattibilità su cui si fonda l’impalcatura della norma.

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Ma per il sindaco di Castrolibero Orlandino Greco, esautorare i consigli comunali dal procedimento è inaccettabile. Ed anche non tenere conto della volontà dei cittadini dei singoli territori: «È stata una passerella, il dibattito è altra cosa – ha affermato al nostro network a margine dell’iniziativa - Il dibattito è il confronto di posizioni diverse che conduce ad una sintesi. Nulla di tutto questo si è visto. È venuto il professor Luigino Sergio a farci una lezione come se noi fossimo degli scappati di casa. Peraltro la discussione è stata piuttosto sterile. Non si è entrati nel merito di questo nuovo centralismo regionale al quale io sono fermamente contrario».

Inutile referendum

«C'è un dato di fatto: non esistono fusioni nell'Italia Repubblicana compiute senza preventive delibere assunte dai consigli comunali. Né fusioni realizzate attraverso un referendum inutile. Inutile – ha detto Orlandino Greco - poiché la popolazione di Castrolibero è minoritaria rispetto agli altri due centri coinvolti di Cosenza e Rende, per cui i cittadini con il loro voto, se i termini della consultazione rimarranno quelli prospettati, non potranno incidere sull'esito finale. Noi faremo le nostre battaglie di giustizia e spero che l'Anci su questo assuma una posizione. Stiamo raccogliendo le firme per una proposta di legge di iniziativa popolare che assicuri il diritto di autodeterminazione dei cittadini delle singole comunità. Così come i padri costituenti avevano immaginato e scritto in italiano corretto che evidentemente il professor Sergio disconosce oppure fa finta di disconoscere».

Un danno per Castrolibero

C'è poi un altro elemento relativo alle tempistiche: se la legge istitutiva della grande Cosenza, come preannunciato dal vicepresidente del Consiglio regionale Pierluigi Caputo, dovesse essere in effetti approvata entro fine luglio, il referendum dovrà tenersi entro la fine dell'anno. Con il rischio che si sovrapponga alle amministrative di Rende oppure, in caso di proroga del commissariamento, con il rischio di chiedere alle popolazioni di Cosenza e Castrolibero di fondersi con un comune infiltrato dalla criminalità: «Non capisco questa fretta – aggiunge Orlandino Greco – Si vuole a tutti i costi procedere senza tenere conto che si vuole unire Castrolibero con un comune come Rende sciolto per mafia e privo di organismi politici costituiti ed un comune in dissesto con un debito quantificato in circa trecento milioni di euro. Di contro, dalle carte che abbiamo letto, non c'è un solo punto a vantaggio della fusione. Questa è una cosa inaccettabile».