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Si complicano e non poco i piani dei centristi che cercavano vie di fuga per riavvicinarsi a Forza Italia. Ad esempio tutti gli ex Ap (gli ex alfaniani) che erano confluiti nel gruppo di Quagliariello al Senato dopo essersi distaccati dal ministro degli Esteri. Tra questi anche il senatore reggino Giovanni Bilardi.
L’idea era quella di poter provare ad essere riammessi alla corte di Berlusconi sia marcando le differenze con Alfano per tempo e poi risultando determinanti con i propri voti al momento della conta sulla nuova legge elettorale. La maggioranza di centrosinistra, infatti, ha avuto sempre molte difficoltà a palazzo Madama.
Il nuovo accordo sul modello tedesco tra Pd, Fi, Lega e M5S ha spazzato il piano. L’intesa sulla legge elettorale è ormai blindata e al Senato nessuno ha bisogno dei voti di Alfano, Verdini, Quagliariello e dei vari cespugli centristi.
A decretare la parola fine alle danze ci ha pensato il capogruppo di Forza Italia al Senato Paolo Romani che tuonato: “Nelle nostre liste per le elezioni politiche non ci potranno essere coloro che, all’ultimo momento, pur di avere un posto in lista, potrebbero pensare di tornare in Forza Italia dopo aver sostenuto il governo per tutti questi anni. Non ci sarà un pasticcio ma una Forza Italia che è quella che in questi anni ha sostenuto l’opposizione al governo nazionale - ha aggiunto - e andranno premiati coloro che si sono manifestati per lealtà al disegno originario e per capacità, anche nelle aule parlamentari, di opporsi nei modi dovuti”.
E dunque sembrerebbero tramontate le speranze di Bilardi a Reggio, ma anche quelle di Aiello e Esposito a Catanzaro. In vista delle comunali, infatti, i due appoggiano il centrodestra di Sergio Abramo e in tanti avevano visto nella decisione un tentativo di riprendere i contatti con Forza Italia.
Non rimarrà dunque che prendere atto della vicenda ed andare a partecipare alla riesumazione della “balena bianca” che di recente ha fatto tornare entusiasmo anche a Ciriaco De Mita che da sindaco di Nusco ha già chiamato a raccolta tutti gli ex democristiani.
In realtà sarà Stefano Parisi a guidare la ricostruzione con la speranza di poter arrivare alla soglia del 5%. In Calabria si aspettano le elezioni di Catanzaro per avere un quadro più attuale dei rapporti di forza, ma inevitabilmente per gli ex Fi e tutti i centristi della galassia (Gentile, Galati e compagnia) ci sarà da lavorare, ed in fretta, ad una nuova aggregazione in grado di dire la sua anche alle prossime regionali.
Riccardo Tripepi