Il governatore calabrese sino ad oggi ha escluso l'ipotesi ma è l'uomo forte di Forza Italia al Sud e la sua discesa in campo potrebbe essere imposta dal partito per sottrarre spazio alla Lega e crescere nella coalizione
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Era il 7 luglio scorso quando il presidente della giunta regionale Roberto Occhiuto, attraverso un video, respingeva le indiscrezioni rispetto ad una sua candidatura alle Europee. «Ho detto spesso che questa regione sembra non essere stata governata negli ultimi 15-20 anni. La Calabria ha tanti problemi ma possono essere risolti con lavoro e determinazione. Non li risolverò tutti ma voglio dimostrare che qualcosa si può muovere per dare un futuro migliore ai calabresi. Rimarrò presidente della Regione fino a quando voi vorrete e le Europee – tiene a scandire il governatore - non mi interessano».
Nessun addio | «Non mi candido alle Europee, resto con voi»: Occhiuto smentisce l’ipotesi con un video
Discorso chiuso quindi? Niente affatto visto che la politica è sempre mutevole e in pochi mesi tutto potrebbe cambiare.
Così Repubblica oggi pubblica un lungo articolo sulle strategie di Antonio Tajani in vista delle Europee, un appuntamento vitale per Forza Italia che deve dimostrare di saper sopravvivere alla morte del suo fondatore. Secondo Repubblica Tajani è concentratissimo nel recuperare terreno nei confronti con la Lega. Sa benissimo che lo spazio può sottrarlo soprattutto al Sud, sia perché è qui che FI dà i migliori segni di vitalità, sia perché il progetto di autonomia differenziata rischia di costar caro al Carroccio. Da tempo, quindi, Tajani fa da sistematico controcanto a Salvini.
Ma serve di più. Servono i voti. Allora la strategia di Tajani è proprio quella di candidare i governatori azzurri. A cominciare, manco a dirlo, da Roberto Occhiuto. Il nostro presidente sarà uno dei quattro suoi vice, nel ruolo di vicario dopo il congresso di fine febbraio. Insomma sarà lui l’uomo forte di Forza Italia al Sud. Ma tutto ha un prezzo e quindi, come avevamo ipotizzato questa estate, è probabile che ad Occhiuto venga chiesto l’estremo sacrificio.
Una partita non facile perché per essere eletti servono un bel po’ di voti e una eventuale bocciatura dalle urne frenerebbe un Occhiuto che al momento sembra viaggiare spedito senza ostacoli. Da qui l’ulteriore indiscrezioni ovvero che Occhiuto avrebbe stretto un accordo con Tajani e la Meloni per essere ripescato nel Governo in caso di mancata elezione a Bruxelles. In un caso e nell’altro si aprirebbe la corsa per la successione ad Occhiuto, ma questa è un’altra storia.
Vedremo nei prossimi giorni se le indiscrezioni hanno un fondamento e cosa deciderà Roberto Occhiuto.