Dopo  non essere riuscito ad afferrare la poltrona di sindaco nelle ultime due elezioni amministrative, con un Gianni Speranza quasi plebiscitario nei suoi risultati elettorali. Dopo avere contrastato Speranza negli ultimi anni lamentando scarsa presenza nella giunta e un’eccessiva autoreferenzialità d’azione, il Pd ancora una volta si lascia strappare la possibilità di agguantare la fascia tricolore. L’arresto del candidato Richichi al 36, 2 per cento deve far riflettere e lanciare un campanello d’allarme. In particolar modo su come le primarie sono state gestite. Prima l’impossibilità di fare quadrato e di riuscire a trovare un candidato unico, poi il commissariamento del partito, si mormora, legato proprio a questa circostanza. Fino poi al dominus Pino Soriero che, mentre rassicurava i candidati sul lavoro di sintesi che si stava operando su di loro, per ben due volte ha  individuato concorrenti esterni. Ecco perché nell’aria c’è anche l’ipotesi di franchi tiratori che abbiano voluto ‘punire’ il partito per avere agito in modo poco democratico, gestendo le operazioni dai piani alti e presentando poi le decisioni già prese alla base e ai candidati stessi. Candidati messi alla porta dopo avere già presentato le firme.


Lo scenario ora è tutto da definire. Per Giuseppe D’Ippolito, candidato a sindaco per il movimento Cinque Stelle, Sonni e Piccioni, rimasto fuori dalle primarie, potrebbero allearsi. Un’ipotesi non del tutto da escludere e che potrebbe anche piacere al sindaco uscente Gianni Speranza.