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«Leggiamo con stupore le affermazioni attraverso le quali il presidente della Confcommercio di Vibo Valentia, si lancia in un’iperbolica difesa d’ufficio della locale Camera di commercio indirizzando all’assessore regionale al Lavoro, Carlo Guccione, nostro ospite in una recente iniziativa a Vibo Marina, scomposte e risibili accuse. Tacciandolo - sono parole del presidente Catania - di “parzialità” e “demagogia” e di aver addirittura proferito delle “minacce”.
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Per riportare la discussione in una dimensione più pacata e aderente alla realtà, ci preme ricordare come Carlo Guccione (esponente politico di primo piano del Pd che ha dunque tutto il diritto di schierarsi, in un’iniziativa promossa dal partito, con il suo candidato), abbia, coerentemente con il suo ruolo istituzionale di controllore delle Camere di commercio, semplicemente ricordato l’opportunità che le stesse assolvano esclusivamente al proprio ruolo, conservando la loro natura di organismi terzi e “super partes” ed evitando di entrare nella competizione elettorale a sostegno di questo o di quel candidato.
Ed ha, evidentemente, colto nel segno se ha meritato una così piccata risposta da parte della Confcommercio, tanto che la stessa non si è premurata di fare considerazioni sui molti e importanti contenuti scaturiti dai lavori, incentrati sulle prospettive di sviluppo dell’area portuale, ma ha preferito focalizzare la sua attenzione su questo singolo passaggio.
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Sorprende, tuttavia, che mentre si gridi allo scandalo per tale presa di posizione, rimproverando all’assessore parzialità e incoerenza rispetto al ruolo istituzionale, la Confcommercio vada ben oltre rispetto a quanto si contesta a Guccione, scendendo essa sì in un ambito non suo ed entrando a gamba tesa nei temi politici della competizione elettorale. Essa, a quanto ci risulta, dovrebbe limitarsi ai propri compiti statutari e a tutelare i suoi iscritti indipendentemente, uso ancora le parole del Presidente, “dagli uomini e dal colore politico”.
Va da sé che alla luce di questa insolita presa di posizione, il sospetto che effettivamente organismi terzi abbiano da nascondere simpatie o dissimulare l’appoggio a uno dei candidati in campo, si fa ancor più pressante. E, a questo punto, il Partito democratico di Vibo Valentia non può che appellarsi con forza all’assessore Guccione affinché egli eserciti in pieno le sue funzioni di controllore, facendosi garante dell’imparzialità della Camera di commercio e attivando tutte le opportune verifiche per scongiurare un’intromissione dell’ente in questa campagna elettorale.
Ingerenza che sarebbe del tutto fuori luogo e deleteria in una competizione che, per come la intende l’ampia coalizione a sostegno del candidato Antonio Lo Schiavo, deve mantenersi trasparente e libera da condizionamenti di sorta, a garanzia dei candidati e dei cittadini elettori».