La Federazione metropolitana dem interviene dopo la festa in riva allo Stretto per la rielezione del deputato reggino, alla quale ha preso parte anche il presidente della Regione: «Dal palco di piazza Duomo rozze invettive, pensino piuttosto ai problemi di questa terra»
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«Piuttosto che brindare in comizi ritardati, con la campagna elettorale ormai conclusa, si occupassero dei problemi della nostra regione e si mettessero a lavorare seriamente per la comunità reggina perché fino ad oggi, al di là di qualche rozza invettiva ed un mare di post social e comunicati stampa, di concreto si è visto davvero poco o nulla». Cosi in una nota la Federazione metropolitana di Reggio Calabria del Partito democratico, in seguito alla festa in riva allo Stretto per la rielezione in Parlamento con Forza Italia di Francesco Cannizzaro. Un'inziativa a cui ha preso parte anche il presidente della Regione Roberto Occhiuto, il quale non ha risparmiato critiche al sindaco facente funzioni della città.
«Sul tema della sanità, giusto per citarne uno, il governatore Occhiuto ed il suo sodale Cannizzaro, davvero non ne hanno azzeccata una - incalzano i dem -. Da quanto l'istituto commissariale è tornato in capo alla Regione abbiamo assistito ad una chiusura dopo l'altra: prima i punti di primo intervento, poi i poli della sanità territoriale, adesso l'ospedale di Scilla. In mezzo la farsa dei medici cubani, invero mai arrivati, e lo scontro frontale con i medici calabresi che sono i veri eroi del nostro sistema sanitario e che sono giustamente insorti contro le accuse di Forza Italia. Su questo Occhiuto e Cannizzaro dovrebbero rispondere ai reggini, invece di prodursi in gravi ed offensive espressioni, frutto forse di un eccessivo consumo di spumante, lontane anni luce dalla normale dialettica politico-istituzionale, che nulla hanno a che vedere con l'attività di servizio che la politica dovrebbe rappresentare nei confronti della propria comunità territoriale».
E ancora, prosegue la nota del Pd di Reggio: «Circondato da alcuni accoliti, ma isolato dai presunti alleati della sua coalizione, Cannizzaro si lancia in affermazioni davvero fuori da ogni logica, sostenendo accuse gravissime nei confronti della Città Metropolitana e del Comune di Reggio Calabria. La rozza e sommaria invettiva raggiunge poi vette disastrose quando di fronte alle ingiurie del governatore Occhiuto nei confronti dei reggini, definiti "porci", Cannizzaro non prende le distanze né stigmatizza la grave espressione del suo collega di partito, che ormai sempre più chiaramente considera Reggio una città da tenere a distanza nello scacchiere regionale, tradendo il principio di sussidiarietà tra Enti e di fatto affermando espressamente la volontà politica della maggioranza regionale di tagliare fuori il nostro territorio da investimenti ed occasioni di sviluppo. Se pensiamo ad esempio all'annuncio sull'apertura di Amazon a Gioia Tauro, vorremmo sommessamente ricordare al Governatore che il nostro è il porto più importante d'Europa, dove altro poteva andare in Calabria un colosso come Amazon se non appunto a Gioia Tauro? E non certo per gentile concessione della ditta Occhiuto-Cannizzaro ma per una corretta scelta aziendale della multinazionale di Seattle».
Secondo gli esponenti democrat reggini, «fortunatamente i reggini hanno già dimostrato in passato di saper riconoscere i tentativi di usurpazione da parte di soggetti che immaginano di utilizzare la nostra città a loro uso e consumo. Respingiamo al mittente le scostumate invettive pronunciate dal palco di Piazza Duomo. È chiaro a tutti ormai che la recente elezione del deputato forzista è dipesa esclusivamente dall'affermazione nazionale di Fratelli d'Italia. La sua presenza sul territorio invece è facilmente dimostrabile dagli esiti disastrosi delle scorse elezioni amministrative, dove ha inanellato una serie di sconfitte cocenti, lasciando solo macerie al suo passaggio. Piuttosto che proseguire la pantomima dei festeggiamenti, ci spieghi cosa ha fatto per Reggio in questi anni alla Camera, anche alla luce degli impietosi dati di OpenParlamento che fotografano la sua scarsa presenza a Montecitorio e la sua impalpabile attività istituzionale nei momenti chiave per la città. Circostanze e caratteristiche che i reggini, al netto di vuoti proclami e ridicole accuse, hanno imparato bene a conoscere».