Anche stavolta il Pd calabrese deve accontentarsi di Marco Minniti. L’unico che pare in grado di godere di buona considerazione a Roma e che, con Gentiloni, è salito di un gradino andando a ricoprire l’incarico di Ministro dell’Interno. C’è da dire, però, che Minniti ha perso la delega ai servizi segreti (rimasta in capo a Gentiloni), ma soprattutto che può considerarsi calabrese fino a un certo punto. Vive a Roma ormai da sempre e relativamente la sua nomina può considerarsi un premio ai democrat di casa nostra. Anzi, considerando l’impegno profuso dalla deputazione calabrese negli ultimi mesi a sposare ogni causa promossa da Renzi e dal renzismo, forse si può immaginare un pizzico di delusione.

 

La svolta renzista dei vari Censore e Bruno Bossio, ad esempio, non ha prodotto risultati apprezzabili. Nessuno è riuscito a piazzarsi nel nuovo esecutivo, neanche tra gli scranni dei sottosegretari che pure sono andati via con facilità e hanno nuovamente premiato ben due calabresi, ma del Nuovo Centrodestra.

 

Governo Gentiloni, nominati i sottosegretari. Riconfermati Gentile e Bianchi

 

Un ulteriore sintomo di debolezza dell’azione del partito di cui l’assemblea dovrebbe discutere. Ma di una nuova convocazione dell’organismo che avrebbe dovuto riunirsi lo scorso 19 dicembre non c’è ancora traccia. E di certo Magorno farà passare le feste anche solo per pensarci.

 

Riccardo Tripepi